Aps, scontro in Consiglio comunale tra Rinascimento e il sindaco Nuti

Aps, scontro in Consiglio comunale tra Rinascimento e il sindaco Nuti
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Sono volati gli stracci nel Consiglio comunale di Aosta di giovedì scorso, 22 gennaio, per quello che ormai è da tutti definito il “caso Aps”, ovvero l’Azienda pubblici servizi presieduta da Carlo Franco e partecipata al 100 per cento dal Comune, con tanto di seduta secretata - nella parte in cui si è dibattuto di questo argomento - e l’annuncio da parte del capogruppo di Rinascimento Valle d’Aosta Giovanni Girardini di un esposto in Procura. Nel mezzo, uno scambio di comunicati al vetriolo tra il sindaco Gianni Nuti e le forze di opposizione.

A dar fuoco alle polveri è stata una mozione di Rinascimento Valle d’Aosta in cui si legge che «Aps sta espletando una procedura di “progressione interna di carriera quadro amministrativo” ma che, al contempo “allo stato è in organico una risorsa con qualifica di Dirigente che è stata demansionata in modo evidente e che necessita di essere reintegrata con carichi di lavoro adeguati a tutela sua e dell’azienda».

Secondo Rinascimento Valle d’Aosta si tratte di un doppio passaggio di livello fuori dalle regole perché «I requisiti previsti dalla procedura in corso di espletamento per l’ammissione alla selezione non rispettano il principio di pluralità dei candidati, in quanto risulterebbe in possesso di detti requisiti un’unica risorsa dell’organigramma, peraltro collegata in modo stretto ad un membro consiliare della maggioranza, e ciò in palese violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e dei canoni di imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione anche in relazione al principio di concorrenza meritocratica».

I nomi e i cognomi dei protagonisti di questa vicenda vengono “oscurati” dalla seduta che prosegue in modalità segreta.

Poi a sorpresa il sindaco Gianni Nuti cerca di “bruciare sul tempo” la minoranza con un comunicato che risponde e alla parte finale della mozione. «Respingendo illazioni e sospetti improntati alla demagogia - sottolinea il sindaco Nuti - esternati da alcuni interventi provenienti dalla minoranza, posso, però, assicurare che in ossequio ai principi di buona amministrazione, trasparenza e imparzialità che guidano la linea politica dell’attuale maggioranza che ci sostiene, questa Amministrazione si impegnerà in tempi ristretti a rafforzare le procedure necessarie al fine di approfondire ed evidenziare, nel rispetto delle modalità previste dal contesto normativo e regolamentare vigente e nel limite delle competenze attribuite, eventuali profili di irregolarità nella gestione delle suddette società».

Aggiunge il sindaco Gianni Nuti: «Non potremmo, infatti, tollerare la presenza di sacche di opacità all’interno di enti che sono espressione di un patrimonio di interessi collettivi che investono tutti i cittadini. Peraltro, non possiamo in alcun modo avallare l’idea, prospettata in aula dalla minoranza, di ritornare a una situazione di ingerenza della politica nella gestione delle scelte manageriali delle aziende controllate foriera, questa sì, di condurre a deviazioni e a illeciti anche molto gravi».

Un mossa, quella del “contropiede” del Sindaco, non gradita da Rinascimento Valle d’Aosta che a tal proposito esprime al sua «Ferma condanna» in relazione al suo comunicato stampa. «Nuti - sostiene in una nota di Rinascimento Valle d’Aosta - fa considerazioni su contenuti che non esplicita: li comunichi allora assumendosene la responsabilità. Inoltre, si contraddice per l’ennesima volta ossia prende le distanze, offendendo le nostre dichiarazioni, senza riportarle ma allo stesso tempo si sente in dovere di impegnarsi a maggiori controlli. Ci chiediamo: ma se le nostre sono illazioni perché allora Nuti dichiara di voler attuare maggiori controlli?». Rinascimento Valle d’Aosta prosegue: «Il Sindaco è gravemente offensivo citando indirettamente ingerenze della politica nell’operato delle partecipate: al riguardo ricordiamo a Nuti che nel caso in specie esiste il dovere di controllo analogo da parte del Comune. I contenuti della nostra mozione, per i quali abbiamo chiesto la segretezza e, ottenendo un diniego, la trasmissione da parte del Consiglio degli atti alla Procura, hanno determinato nella maggioranza uno stallo che si è tradotto in circa 3 ore di sospensione dei lavori perché la maggioranza si confrontasse». Alla fine il documento è stato respinto, ma il confronto sulla questione resta acceso.

È stata invece approvata all’unanimità una mozione presentata dal consigliere di Forza Italia e vicepresidente dell'assemblea cittadina Renato Favre concernente il recupero dell’area adibita a maneggio comunale. In dettaglio, la mozione impegna «La Giunta comunale, e in particolare l'assessore comunale competente e tutte le altre figure di cui si rendesse necessario il coinvolgimento, a promuoversi parte attiva con l'Amministrazione regionale al fine di provvedere in tempi rapidi alla ridefinizione e all'attualizzazione dei termini dell'accordo di programma legato alla cosiddetta “scuola polmone”, nell'ottica di poter quanto prima recuperare l'area ora degradata e abbandonata e restituire alla città di Aosta un’area sportiva attrezzata polivalente che offra la possibilità di praticare le attività già in essere ed altre attività al momento assenti sul territorio».

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