Approvato il bilancio consuntivo con un avanzo di amministrazione di oltre 38 milioni di euro
E’ finito con uno scontro frontale tra maggioranza e opposizione, il Consiglio comunale di Aosta che si è riunito per 3 giorni consecutivi, martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 maggio. Infatti la minoranza ha abbandonato l’aula accusando le forze che sostengono il sindaco Gianni Nuti di un «Atteggiamento assolutamente non costruttivo». Una polemica preceduta dall’approvazione martedì 25 con 18 voti a favore e 8 contrari del bilancio consuntivo 2020. Il documento - ha illustrato nella sua relazione il consigliere Franco Proment dell’Union Valdôtaine - pareggia sulla cifra di 91 milioni 499mila euro. E' emerso un avanzo di amministrazione di 38 milioni 626mila euro, di cui 12 milioni 122mila euro non vincolati. «Gli effetti sulla gestione finanziaria connessa all'emergenza sanitaria pesano sulle entrate per 3 milioni 78mila euro», ha osservato Franco Proment. Inoltre nel corso dell'anno scorso il Comune ha rimborsato 146mila euro di mutui, rispetto agli 1,5 milioni inizialmente previsti in quanto ha aderito a una iniziativa di rinegoziazione di Cassa depositi e prestiti. Nonostante sia presente un avanzo di amministrazione, Paolo Laurencet di Forza Italia, relatore di minoranza, in relazione all’avanzo di amministrazione ha commentato: «Forse non c’è stata una sufficiente capacità di spendere e quindi di realizzare quanto è stato messo sulla carta, rimanendo nel libro dei sogni che spesso ci viene presentato e raccontato. Ma dobbiamo affrontare una realtà che assomiglia più a un incubo che a dei sogni». Pronta la replica della vicesindaca Josette Borre, assessora alle Finanze, la quale ha sottolineato che «Il 2020 è stato un anno complesso e difficile da immaginare a livello di conti e numeri a priori. È quasi altrettanto complesso fotografarlo posteriori. Nel 2020 abbiamo avuto quasi 9 mesi pieni di pandemia», dei quali 2 «Di stop generale». Una condizione che ha «Portato un minor utilizzo di risorse traversale». Inoltre «Nel 2020 grazie al decreto legge numero 34, recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19, - ha proseguito Josette Borre - abbiamo ricevuto sostegni finanziari rispetto ai quali fino a oggi c’erano difficoltà nel capire come questi soldi sarebbero rimasti al Comune». Per questo, ha aggiunto la vicesindaca Josette Borre, è «Evidente che l'avanzo del 2020 è frutto di una serie di circostanze che non si possono non considerare. Per il 2021 abbiamo elaborato un bilancio di previsione che tiene conto di queste criticità ma che apre uno spiraglio a una speranza di ripresa, oltre a un discorso del mantenimento dei servizi».
La minoranza abbandona l’aula
Giovedì 27, invece, la minoranza in Consiglio comunale di Aosta - Rinascimento Vallée d'Aoste, Lega Vallée d'Aoste e Forza Italia - ha abbandonato l’aula durante il Consiglio comunale. In una nota congiunta le forze politiche all’opposizione spiegano che la loro decisione è stata determinata da un lato dalle «Continue assenze» di Sindaco, Assessori e Consiglieri di maggioranza e dall'altro dall’atteggiamento «Assolutamente non costruttivo» e dalla palese «Non volontà di confronto da parte della maggioranza con l’opposizione». «Teniamo a precisare - prosegue la nota - che il nostro abbandono non pregiudica l'approvazione di nessuna deliberazione relativa alla città. Sono mesi che la maggioranza propina al Consiglio comunale un numero irrisorio di delibere relative alle esigenze della città, e sfrutta il suo tempo confezionando solo ordini del giorno su questioni riguardanti il mondo e la nazione, competenze di Parlamento europeo, di Camera dei Deputati e di Senato della Repubblica. Il 90 per cento delle iniziative per la città sono regolarmente presentate dalle forze di opposizione e sistematicamente non solo rigettate ma snobbate dalla maggioranza, con il silenzio dei consiglieri e le frequenti assenze di Sindaco e Assessori».
Bacchetta a cui ha prontamente risposto il presidnete del Consiglio comunale Luca Tonino esprimendo «Sconcerto sul piano istituzionale e amarezza da un punto di vista personale per la decisione incomprensibile, e scevra da ogni aggancio con l'andamento della seduta in corso, assunta dai consiglieri dei gruppi di minoranza che hanno abbandonato l'aula virtuale dell'Assemblea senza fornire motivazioni, infliggendo un vulnus senza precedenti al processo democratico in seno al Comune di Aosta». Luca Tonino prosegue sostenendo che «Le assenze temporanee per ragioni istituzionali del Sindaco e di 2 Assessori erano state motivate, e non erano foriere in alcun modo di pregiudicare l'andamento della discussione in aula, anche considerato che in più occasioni, nel corso della consiliatura, i punti all'ordine del giorno sono stati invertiti per consentire ai consiglieri proponenti, così come ai membri della Giunta, di poter dedurre o rispondere nelle migliori condizioni, a vantaggio della trasparenza nei confronti della cittadinanza e del formarsi della libera pubblica opinione». Secondo i gruppi consiliari di Progetto Civico Progressista, Union Valdôtaine e Alliance Valdôtaine si è trattato di «Un comportamento sconcertante senza nessuna giustificazione plausibile e senza rispetto per il prestigio dell'istituzione e per tutte le consigliere e i consiglieri comunali». Le forze di maggioranza concludono sottolineando che «Se la minoranza pensa di svolgere il proprio ruolo con l'intento di bloccare i lavori del Consiglio o di intimidire le consigliere e i consiglieri eletti dalla cittadinanza fa male i suoi calcoli e ne risponderà di fronte alla città».