Aosta, è stata inaugurata la sede dell'associazione Amici di Manuela e dei Missionari Oblati
Una veranda chiusa, tra il portico interno e il campetto di gioco, segna in modo tangibile il legame fra il santuario intitolato a Maria Santissima Immacolata, ad Aosta, e le missioni dei Padri Oblati in Senegal e Guinea Bissau. Da sabato scorso, 10 settembre, lo spazio accanto alla casa parrocchiale, sede dell’associazione Amici di Manuela e dei Missionari Oblati, mostra e insieme custodisce i tessuti colorati, gli oggetti intrecciati o scolpiti, il miele e i libri che raccontano il grande progetto che porterà ad una offerta formativa completa e ad una assistenza sanitaria sempre migliore. Ora la missione dei Padri Oblati può contare sull’aiuto, concreto e competente, dell’associazione Amici di Manuela e dei Missionari Oblati, voluta dall’ingegnere Luciano Ziviani, che ha dedicato l’associazione e un fondo filantropico alla moglie Manuela Noelli, scomparsa prematuramente, rispettandone il desiderio di destinare beni di famiglia al sostegno dell'istruzione nei Paesi in via di sviluppo, al recupero dei beni artistico-religiosi in Valle d'Aosta e Piemonte, all'aiuto dei poveri. Il fondo donato è cospicuo ma non basterà a completare la costruzione delle strutture, che vedranno anche la competenza dell’ingegnere nel consolidare il terreno e scegliere i materiali: la scuola di Mbour in Senegal e il progetto salute a Farim in Guinea-Bissau, per il dispensario e il piccolo ospedale, avranno bisogno di sostegno nel tempo. Per questo la sede dell’associazione sarà testimonianza ma anche il luogo in cui acquistare oggetti per sostenere le missioni. All’inaugurazione, ha fatto gli onori di casa padre Marcellino Sgarbossa, superiore degli Oblati di Aosta e primo ispiratore dell’associazione, grazie all’incontro con i coniugi Ziviani, molto legati al Santuario. Insieme a padre Sgarbossa, e padre Giancarlo Todesco da tempo in missione in Africa, è arrivato padre Louis Diedhiou, cresciuto all’ombra delle missioni e oggi responsabile della delegazione degli Oblati del Senegal e della Guinea Bissau, primo oblato senegalese a ricoprire l’incarico. «Nel futuro - spiega padre Diedhiou - vediamo strutture gestite interamente da senegalesi. La formazione è fondamentale: la scuola di Mbour formerà dalla prima infanzia fino al termine degli studi, ma servono tante risorse, tanti finanziamenti per il nostro Paese».