«Aosta non è più l’isola felice di una volta: sono aumentati spaccio, furti, truffe e molestie sessuali»
Aosta è ancora un’isola felice per quanto riguarda la sicurezza o anche nella nostra città la microcriminalità è dilagante?
Nancy Raffa: «Negli ultimi anni Aosta è cambiata. È aumentato lo spaccio, spesso si possono notare ragazzi di colore cedere le dosi a clienti giovanissimi. Così come sono aumentati i reati commessi in stato di ebbrezza e, più in generale, si percepisce una carenza nella sicurezza della città. Insomma, non siamo ancora ai livelli di una grande città ma bisogna prestare attenzione perché anche da noi la situazione sta peggiorando».
Sofia Charruaz: «Se nelle metropoli la microcriminalità è ormai un fenomeno preoccupante, pure Aosta non è più così sicura. Per esempio sono aumentati i casi di molestie sessuali: spesso giovani donne diventano oggetto di interesse da parte di malintenzionati, per strada o in locali pubblici».
Rosy Minissale: «L’isola felice ormai è solo un bel ricordo di tanti anni fa, adesso bisogna fare i conti con il dilagare della criminalità. Sempre più spesso si sente parlare di truffe a persone anziane, circuite nelle loro abitazioni e derubate di soldi e oggetti preziosi. Io stessa alcuni mesi fa sono stata vittima di un furto: mi sono entrati in casa i ladri dopo aver scassinato la porta di ingresso e sono fuggiti con del denaro».
Luca Cerrato: «La sicurezza ad Aosta? Dipende dalle zone. Alcune aree nevralgiche come il Quartiere Cogne o il Quartiere Dora sono sicuramente meno gestibili. In ogni caso, per fortuna, non dobbiamo fare i conti con la microcriminalità come accade nelle grandi città».
Victoria Esposito: «Ogni tanto la cronaca riporta qualche reato ma si tratta di situazioni rare. Credo che nel complesso si stia ancora abbastanza bene, anche se rispetto a un tempo la gente presta molta più attenzione».
Fabio De Michelis: «Aosta non è più così sicura. Di recente sono stato vittima di una tentata rapina. Ho reagito subito e sono riuscito a mettere in fuga gli aggressori. Fatti come questo devono spingerci a riflettere, speriamo solo che la situazione non peggiori ulteriormente».