Aosta, il Bollettino “fotografa” l’attività della Soprintendenza ai Beni culturali

Aosta, il Bollettino “fotografa” l’attività della Soprintendenza ai Beni culturali
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La presentazione annuale del Bollettino della Soprintendenza ai Beni culturali, giovedì scorso, 1° febbraio, al Museo archeologico regionale di Aosta, è stato il primo impegno pubblico della nuova soprintendente Laura Montani. Dal 2019 dirigente dell’Assessorato dell’Agricoltura e responsabile della struttura Investimenti aziendali e pianificazione agricolo-territoriale, l’architetto Laura Montani ha iniziato in questi giorni lo studio dei fascicoli che le competono nel suo nuovo incarico. «Il passaggio di consegne da parte della soprintendente uscente Cristina De La Pierre è stato avviato - precisa Laura Montani - ed è particolarmente ricco ed articolato». Un riepilogo dei lavori in corso dei loro obiettivi è stato al centro della presentazione del Bollettino, che contiene i saggi scientifici e le fotografie degli ultimi anni, illustrando così lo stato dell’arte dei progetti della struttura. Li hanno illustrati, nell’incontro di giovedì scorso, l’assessore ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz, la soprintendente uscente Cristina De La Pierre e l’archeologa Alessandra Armirotti, istruttore tecnico della Soprintendenza per i beni e le attività culturali.

Tra la conservazione dell’identità del territorio e la valorizzazione dei ritrovamenti archeologici, operazioni che chiedono sempre investimenti importanti «Che quasi sempre riesco a motivare con facilità - assicura l’assessore Jean-Pierre Guichardaz - Ringraziamo Cristina De La Pierre, che ora va in pensione, davvero per il grandissimo lavoro che ha fatto in questi anni e per la sua infinita disponibilità. Continuare a conservare la nostra ricchezza culturale è un augurio alla nuova soprintendente Laura Montani, che prende in mano una macchina che è stata ben governata fino adesso e non ho dubbi che proseguirà questa missione».

Il bollettino porta il numero 19 e riguarda i lavori del 2022. «Se contiamo anche il numero zero - commenta Cristina De La Pierre - questa che presentiamo è la ventesima pubblicazione, che rappresenta tutto il nostro operato». Nel Bollettino vi sono gli eventi importanti, come il guerriero celtico nell’area dei lavori dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” e i prossimi festeggiamenti del 2025 per l’anniversario della fondazione di Augusta Praetoria, ad opera dei romani nel 25 a.C. Fra un anno sarà aperta una nuova sezione nel Museo Archeologico Regionale in piazza Roncas ad Aosta, dedicato proprio alla città romana. Intanto proseguono gli studi del guerriero celtico, un uomo di circa 40 anni che nel settimo secolo a.C. è stato sepolto in un tumulo ritrovato durante gli scavi per l’ampliamento del nosocomio. La sua spada e le sue ossa sono stati in questi anni oggetto di studi. «Il guerriero era alto circa 170 centimetri, aveva una dentatura perfetta e una costituzione robusta. - ha spiegato Alessandra Armirotti - Stava bene, anche se soffriva di mal di schiena a causa della postura assunta per stare a cavallo e combattere. Di lui sappiamo, grazie alla collaborazione con l’Ospedale per tac e raggi x, che è morto per cause naturali e che le fratture del cranio sono successive, dovute al crollo di parte del tumulo». Gli scavi saranno valorizzati secondo il progetto già avviato dall’ex soprintendente Bruno Domaine: l’ala nuova dell’ospedale sarà infatti realizzata sopra di essi, lasciando un piano sottostante alla musealizzazione. «Ci troviamo nella zona dove un tempo sorgeva la palestra Coni. - aggiunge Alessandra Armirotti - Sarà possibile passare tra i reperti, accanto al tumulo. Stiamo studiando anche un nuovo ritrovamento davvero raro: 2 sarcofagi in piombo, perfettamente conservati, che contengono uno scheletro di donna e un secondo troppo giovane per essere certi del sesso, ma potrebbe essere anch’esso di una ragazza. Potrebbe trattarsi di madre e figlia oppure di due sorelle. II ritrovamento delle casse in piombo costituisce una novità assoluta nel panorama valdostano». Le casse fanno parte della serie di tombe “monumentali”, rinvenute in mezzo ad altre più semplici sul lato della strada per il Gran San Bernardo, tra cui una di lastre di bardiglio con un ricco corredo in vetro e una struttura quadrata in lastre di travertino.

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