Aosta ha celebrato il suo patrono San Grato Monito del Vescovo sulle unità parrocchiali

Aosta ha celebrato il suo patrono San Grato Monito del Vescovo sulle unità parrocchiali
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Sabato scorso, 7 settembre, le campane hanno suonato a lungo a festa per la memoria liturgica del patrono san Grato, che la città e la Diocesi di Aosta hanno celebrato alle 9 con una solenne Messa in cattedrale alla presenza di numerosi fedeli. Il vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana ha presieduto il rito concelebrato con il vescovo emerito monsignor Giuseppe Anfossi, numerosi sacerdoti e diaconi.

La Cappella Musicale Sant’Anselmo, che quest’anno ha festeggiato il 50esimo di fondazione, diretta dal maestro Efisio Blanc e con all’organo Flavio Desandré ha animato la liturgia.

Dopo il canto di ingresso il Vescovo ha salutato l’assemblea dicendo: «Cari fratelli e sorelle, affidiamo a san Grato la nostra Valle e, in particolare, la Chiesa qui pellegrinante, le Unità parrocchiali appena nate, la nostra partecipazione alla fase finale del Cammino sinodale italiano e al Giubileo 2025. Oggi affidiamo alla sua intercessione anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita alla nostra regione. A san Grato raccomandiamo poi le grandi intenzioni della Chiesa e del mondo, in particolare i cristiani perseguitati, il Papa nel suo viaggio apostolico in Asia e Oceania e quanti con fatica lavorano per la pace, perché non si perdano d’animo e i loro sforzi abbiano successo. Saluto monsignor Anfossi e tutti voi cari fedeli, con i sacerdoti, i diaconi e i consacrati. Un saluto grato e deferente alle autorità civili e militari che ci onorano con la loro presenza. Ringrazio fin d’ora tutti coloro che svolgono il servizio liturgico all’altare, nel canto e nella musica per l’eucarestia e per la processione, le forze dell’ordine che ci assistono, i rappresentanti della comunità di Fontainemore che hanno l’onore e l’onere di portare le reliquie del santo. A tutti grazie e buona festa».

Nella sua omelia il vescovo Franco Lovignana ha poi detto: «A volte siamo un po’ come i discepoli di cui ci racconta la lettura odierna degli Atti: pur essendo testimoni della Pasqua, restano legati al vecchio sogno di ripristinare il regno di Israele. La risposta di Gesù è spiazzante per loro e per noi: “Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e di me sarete testimoni fino ai confini della terra. Ecco ciò che conta: essere uomini e donne, fedeli e sacerdoti, aperti allo Spirito che ci spinge in mezzo alla gente per essere testimoni gioiosi e coraggiosi di Gesù. Le Unità parrocchiali hanno senso solo in prospettiva missionaria. Il Signore ci chiede di intraprendere la rievangelizzazione della nostra Valle, con semplicità e convinzione, facendo delle nostre comunità luoghi accoglienti e spirituali, raccontando a tutti nelle relazioni personali di ogni giorno, la nostra fede, l’esperienza dell’amore di Dio. Non siamo chiamati a fare delle crociate, però dobbiamo fare delle nostre comunità luoghi accoglienti e spirituali e chi ha più responsabilità più deve essere accogliente e spirituale. Per questo dobbiamo essere, come dicono gli Atti, perseveranti e concordi nella preghiera, mettere Dio al primo posto, non far mancare la nostra presenza alla vita della comunità e ricercare l’unità, bandendo divisioni e gelosie. Ci attende, cari fratelli, sacerdoti, diaconi, un cammino meraviglioso ma anche molto impegnativo: vogliamo vincere una buona volta l’anonimato delle nostre assemblee e costruire relazioni fraterne, sapendo che dove c’è armonia anche le piccole cose crescono, mentre dove regnano divisione e indifferenza anche le cose grandi vanno in rovina. E’ un obiettivo, ce lo dobbiamo dire. Non basta che io lo dica qua oggi, ognuno di noi lo deve assumere come un suo obiettivo. Il mio compito di vescovo, di pastore della diocesi è quello di indicare la strada ma poi non posso realizzarla da solo. Se non c’è questo, alla fine le nostre comunità non vivono ma muoiono. Avremo nei prossimi mesi, prima di Natale, un’occasione preziosa per essere perseveranti e concordi, la costituzione dei nuovi Consigli pastorali di Unità parrocchiale. Consegno oggi lo Statuto che regolerà la vita di questi organismi di comunione e partecipazione che sostituiscono i Consigli pastorali parrocchiali finora viventi. E’ una grande opportunità, non lasciamocela scappare, ”per unire cuori e menti nel progetto comune e nel ribadire ancora una volta che quanto stiamo attivando non è semplicemente una nuova organizzazione pastorale, ma una fase di nuova vita per comunità e fedeli tutti, preti e consacrati compresi, e di nuova evangelizzazione della nostra terra”».

Monsignor Franco Lovignana concludendo l’omelia ha invitato i fedeli a partecipare a un evento che si svolgerà domenica 29 dicembre, partendo in processione alle 14.30 dalla collegiata di Sant’Orso per arrivare in cattedrale, dove verrà celebrata una Messa solenne. Alla testa del corteo ci sarà il crocifisso che si trovava al centro della volta dell’ Arco d’Augusto e che per tutto l’anno santo sarà posto a fianco dell’altare.

Dopo la Messa si è svolta la tradizionale processione con le reliquie del santo in alcune vie della città, un breve pellegrinaggio che ha espresso fede e devozione, mentre lungo il percorso il numero dei partecipanti è cresciuto. Nella sosta sulla piazzetta che porta il nome del patrono, il vescovo emerito Giuseppe Anfossi, che ha sostituito monsignor Franco Lovignana allontanatosi insieme alle autorità per partecipare alla visita del presidente Sergio Mattarella, ha invocato la protezione del santo sulla città e la Diocesi. E come avviene in occasione della festività del patrono la banda musicale cittadina ha suonato il popolare inno a S.Grato, vescovo della Diocesi di Aosta nel V° secolo. Dopo la processione monsignor Anfossi in cattedrale ha impartito la benedizione, alla quale è seguito il canto «Je te salue». E nel pomeriggio alle 16.30 si è svolta la recita dei vespri solenni che ha chiuso il programma delle celebrazioni in onore del santo, iniziate venerdì 6 settembre, alle 20.30 a Pila con la route e la messa nell’eremo di San Grato.

Due momenti della cerimonia dedicata al patrono San Grato e a destra la Route che nella notte di venerdì scorso ha anticipato la giornata di festa

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