«Andremo paese per paese a spiegare la réunion e faremo campagna elettorale per le Europee: gli autonomisti correranno tutti insieme»

«Andremo paese per paese a spiegare la réunion e faremo campagna elettorale per le Europee: gli autonomisti correranno tutti insieme»
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Oggi sabato 28 ottobre il cantiere per la ricomposizione dell’area unionista (percorso partito il 18 maggio scorso con l’assemblea pubblica al Billia di Saint-Vincent) affronta un nuovo passaggio con il congrès dell’ Union Valdôtaine dalle 9 all’auditorium comunale di Pont-Saint- Martin.

I delegati delle sezioni saranno chiamati a votare un documento elaborato in questi mesi da un’apposita commissione e analizzato nel corso dei 3 incontri sul territorio - a Verrès, ad Arvier e al Villair de Quart - promossi nelle ultime settimane.

Il congresso di oggi coinvolge solo gli unionisti ed è infatti a porte chiuse. Viene presentato un documento, l’esito di una traccia scritta dalla commissione che si è occupata della ricomposizione, rivista ed emendata sulla base di quanto emerso nei 3 incontri sul territorio.

Il congresso si apre con gli interventi istituzionali della presidente del Mouvement Cristina Machet, del deputato Franco Manes e del presidente della Regione Renzo Testolin.

Oggi in particolare i delegati sono chiamati ad approvare le disposizioni transitorie per l’integrazione delle diverse anime autonomiste e che saranno valide da oggi fino al congresso della ricomposizione, in programma entro il 30 giugno 2024. Una commissione speciale, formata da 5 membri nominati dall’Uv e altri 5 indicati dalle altre forze autonomiste, dovrà promuovere l’azione di integrazione degli aderenti all’Union Valdôtaine, «in particolare dei nuovi iscritti provenienti da altre realtà politiche autonomiste», e anche di gestire la campagna elettorale per le elezioni europee del 2024, appuntamento nel quale le forze autonomiste si presenteranno nuovamente unite.

La commissione dovrà elaborare il regolamento per favorire l’integrazione (l’Union Valdôtaine manterrà nome, simbolo e statuto) e si occuperà dell’organizzazione del congresso della primavera 2024. A ricomposizione ultimata vi sarà anche un unico gruppo Uv in Consiglio Valle.

Un posto anche per Orgueil Valdôtain

«Sono soddisfatta del documento che portiamo al Congrès. Anche perchè è effettivamente il frutto del confronto con la base avvenuto nei 3 incontri delle scorse settimane» dichiara Cristina Machet, presidente dell’Union Valdôtaine che sta traghettando il Leone Rampante verso l’agognata réunion.

«E’ stato un confronto vero - aggiunge - se si pensa che il documento che proponiamo sabato è ben diverso dalla bozza che avevamo portato all’esame della base nel primo incontro di Verrès.

Il concetto fondamentale è che la ricomposizione deve avvenire nel segno della pluralità e dell’inclusione. Lo ammetto, il popolo unionista si è mostrato prudente rispetto ai prossimi passaggi, perchè tiene molto agli organi del Mouvement».

Ecco perchè nascerà quindi la commissione speciale, «bipartisan» sottolinea Cristina Machet. Dei 10 membri di questa commissione, 5 saranno unionisti e gli altri 5 di Alliance Valdôtaine e Vda Unie. Nessuna rappresentanza allora per Orgueil Valdôtain, i promotori del manifesto «Omo Su de Tera!» diffuso alla scorsa Fiera di Sant’Orso? Proprio alla presidente Machet toccherà individuare il nome di un unionista firmatario del manifesto per riconoscere il giusto spazio anche a questo movimento. Non solo. «Chiederò agli unionisti - aggiunge la Presidente - di tenere in debita considerazione la richiesta della Jeunesse Valdôtaine, e cioè che nella commissione sia presente pure una rappresentanza giovanile».

La commissione dovrà quindi occuparsi dell’integrazione tra Uv e galassia autonomista e anche delle prossime elezioni europee di giugno 2024.

«Da novembre andremo di paese in paese per spiegare il processo di ricomposizione dell’area autonomista entrato nel vivo con il congrès di Pont-Saint-Martin. Quello che ho appreso in questi mesi è che più ne parli, e più la gente capisce ed apprezza. Contestualmente, visto che saremo sul territorio, lanceremo un segnale forte: gli autonomisti andranno uniti alle elezioni europee di giugno. Così faremo anche campagna elettorale per il nuovo fronte unionista».

Il lavoro della commissione ha un termine, il 30 giugno. «Ma molto probabilmente finirà prima. E in quel momento si procederà al congresso che farà nascere la nuova grande Union Valdôtaine» conclude Cristina Machet.

L’incubo tirolese

«Ho già convocato per martedì prossimo, 31 ottobre, il Comité exécutif di Alliance Valdôtaine e Vda Unie per fare il punto della situazione e per organizzare l’assemblea che sarà fissata nelle prossime settimane» dichiara il coordinatore Albert Chatrian, sul fronte degli autonomisti che dovranno «risposarsi» con l’Union Valdôtaine.

«Questa è la direzione giusta, è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere: un movimento autonomista pluralista» afferma riferendosi al percorso nel quale sono coinvolti i movimenti. «E ce lo dimostra ciò che è successo nei giorni scorsi in Alto Adige». Domenica 22 ottobre gli elettori delle due province autonome di Trento e Bolzano sono andati alle urne. In Alto Adige il dato saliente è la sconfitta della storica Svp. Fanno il pieno di voti nella Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige le destre di lingua tedesca e liste anti-immigrati e no-vax. Fratelli d'Italia sorpassa la Lega. Soprattutto, l'Svp scende al 34 per cento, il minimo storico. «E’ il regalo che si fa ai partiti nazionali con la frammentazione. Ma ai partiti nazionali cosa può importare dei 120mila abitanti della Valle d’Aosta?» conclude Albert Chatrian.

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