Andrea Rosset lascia l’Uvp, Osvaldo Chabod vince il ballottaggio con Renzo Bionaz nell’Uv

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La prima seduta del Consiglio Valle dopo le elezioni politiche non tradisce le attese e riserva non pochi colpi di scena. Non solo l’abbandono del Movimento 5 stelle da parte di Roberto Cognetta e Stefano Ferrero. Fa rumore pure la decisione del consigliere regionale ed ex presidente dell’Assemblea Andrea Rosset di lasciare l'Uvp di cui è stato uno dei fondatori. Decisione anticipata nella serata di martedì scorso, 6 marzo, ai vertici del Leone dorato e ufficializzata in aula nella mattinata di mercoledì 7. «Purtroppo, in questo ultimo periodo sono venuti a mancare la sensibilità umana e la lealtà; sono venute a mancare sincerità e trasparenza, accettando imposizioni di altre forze politiche. - ha motivato in aula Andrea Rosset - Una constatazione che evidenzia come i valori nei quali credo rischiano di trasformarsi in gusci vuoti se non sono sostenuti dagli strumenti più adatti a realizzarli. Oggi mi allontano, non scappo, e lo dico con tristezza, con l'augurio che questa scelta induca riflessioni profonde». Lo stesso giorno il consigliere Nello Fabbri ha lasciato il ruolo di capogruppo dell'Uvp. «Molti passaggi mi sono sfuggiti e mi hanno convinto di non avere quella capacità di interpretare i momenti politici che un capogruppo deve avere nei confronti dei colleghi e del movimento» ha detto Fabbri. «Questa mancanza di finezza di interpretazione nelle varie situazioni mi ha fortemente messo a disagio, per cui, per evitare tali fraintendimenti in futuro, rassegno le mie dimissioni».

Per Andrea Rosset si parla di un futuro nel Mouv’, di cui potrebbe essere candidato alle elezioni regionali del 20 maggio (la data è stata ufficializzata nei giorni scorsi). E diversamente da quanto si mormorava nei giorni scorsi, non sarà candidato con il Mouv’ Osvaldo Chabod, in lista invece con l’Union Valdôtaine. Ha vinto il ballottaggio - nella sezione di Gressan - con Renzo Bionaz che ha fatto un passo indietro.

«E' il momento di unire le forze autonomiste in un programma di buon governo, caratterizzato dall'integrità e dall'etica, oltreché dalla competenza, e non solo dall'appartenenza. Non è dividendoci ancora in mille rivoli che difendiamo l'Autonomia: la forza di un'idea sta nell'essere uniti, pur nelle differenze, e nel saper isolare chi l'ha piegata a calcoli personali negandone così il valore di patrimonio di un popolo». E' quanto dichiara il presidente della Regione Laurent Viérin, all'indomani delle elezioni politiche e in vista delle regionali del 20 maggio.

«Non si può ignorare il messaggio che i valdostani hanno voluto dare - prosegue - ed è importante, ora, che arrivino messaggi concreti di rinnovamento e contenuti diversi da parte di tutti. I valdostani, con la forte richiesta di cambiamento, con l'inequivocabile messaggio lanciato, non hanno abbandonato l'Autonomia, ma hanno voluto gridare che dobbiamo cambiare».

Occorre - ha aggiunto - «lavorare per unire, sì, ma occuparsi dei problemi reali dei valdostani, producendo proposte e soluzioni dai contenuti concreti e soprattutto cambiare metodi, che ancora fanno parte del vecchio sistema, metodi che abbiamo combattuto fin dall'inizio, e su questo ci impegneremo con forza per realizzare quel definitivo cambiamento per il quale abbiamo fatto, negli anni, scelte anche difficili. Da qui si riparte. E il primo segnale del cambiamento sarà nella composizione delle liste e nella forza dei programmi e delle idee proposte».

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