«Andiamo con la Schlein? Io non ci sto»

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Nella ormai famosa commissione speciale che dovrà traghettare la galassia autonomista verso la nuova grande Union, avrebbe dovuto figurare anche Ego Perron (foto), un passato a Palazzo regionale da Assessore e da Presidente del Consiglio Valle. Sempre con la spilla del Leone Rampante sulla giacca. Ma all’invito ad entrare nel gruppo di lavoro Ego Perron ha risposto «No, grazie» (e al suo posto è stato designato Daniele De Giorgis). Perchè il rifiuto? «Personalmente avrei impostato diversamente sin dall’inizio questo percorso. Io prima, sottolineo prima, avrei promosso incontri nella base unionista, sezione per sezione, per capire, fino in fondo, ciò che la base unionista si aspettava, desiderava da questo passaggio, che è un passaggio importante ma anche molto delicato. Io sono d’accordo ad andare nella direzione di ricomporre le fratture del mondo unionista ed autonomista. Tutte le fratture però. O almeno provarci. E solo dopo questo percorso approfondito con la base, avrei fatto il congresso».

Ego Perron invece non si trova d’accordo su come è stata portata avanti l’operazione, e così quando è stato il momento si è «smarcato» dalla commissione speciale.

«Per far parte di una commissione bisogna capire fino in fondo e bene dove si vuole andare, con chi e soprattutto per fare cosa, ciò che è più importante. In questo senso ha ragione chi parla della necessità di ragionare sui contenuti. Bisogna aver molto chiaro il mandato che ha, le tempistiche, le modalità, la condizioni di lavoro, i paletti che la politica le impone. - prosegue Ego Perron - Faccio un esempio pratico. La commissione dovrà gestire anche il passaggio delle elezioni europee, almeno così è stato detto. Con che mandato? Con quale linea politica? Se anche in questo caso il percorso è già scritto e cioè bisogna riconfermare l’alleanza con la Schlein, o a livello regionale con Padovani, cioè con una sinistra sempre più radicale io non sono d’accordo. Viceversa se vi è la possibilità di valutare, sottolineo almeno valutare, se vi può essere un dialogo, un’intesa anche con partiti di centrodestra qualora offrano condizioni migliori per avere, per la nostra regione, la possibilità di avere un europarlamentare io sono d’accordo. Lo sono perché l’Union Valdôtaine riprenda la politica del “ni droite ni gauche” e a seconda di quello che è meglio per la Valle d’Aosta si cerchino e si promuovano le intese con i partiti nazionali».

«Quindi per far parte di una commissione bisogna avere ben chiaro il mandato ed il compito che essa ha. Ringrazio per aver pensato anche al mio nome ma la proposta, un po' all’ultimo minuto, mi ha colto di sorpresa e non ho avuto la possibilità di approfondire con il movimento gli aspetti che ho citato. Confesso inoltre che da un po’ di tempo sono in una fase di profonda riflessione politica. Ed ho quindi preferito lasciare spazio ad altri. Vi sarà comunque modo - conclude Ego Perron - di valutare in modo approfondito il lavoro e le proposte che la commissione produrrà».

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