È andato in pensione lo storico tassista Ferruccio Dodaro: i ricordi di una vita al volante
Dopo 24 anni al volante del suo taxi numero 6 e aver “macinato” circa 900mila chilometri, Ferruccio Dodaro, 63 anni di Aosta ha "parcheggiato" la sua Hyundai Tucson e ha spento definitivamente il tassametro, grazie al raggiungimento dell’agognata pensione. A spingerlo ad abbracciare questa professione «La voglia di sentirmi libero - ricorda Ferruccio Dodaro - e di gestire la mia vita senza imposizioni». Così, nel lontano 2000, ha abbandonato il mestiere di operatore di mezzi pesanti da lavoro, acquistato una Peugeot 607 di seconda mano e si è buttato nella mischia. «Fu una decisione molto ponderata, - racconta Ferruccio Dodaro - perché da tempo mi girava nella testa l'idea di mettermi in proprio e così, avuto l’occasione di acquistare una licenza, non me la feci scappare. Devo dire di non essermi mai pentito, anzi, se l'avessi fatto prima sarei stato molto più contento». Certamente fu un passaggio importante della sua vita professionale in quanto l'Aosta di allora «Aveva un mercato che funzionava, - puntualizza Ferruccio Dodaro - c’era molta richiesta e si offrivano servizi mirati, quindi il lavoro non mancava». Un mestiere che perciò Ferruccio Dodaro abbracciò con tanta passione. Così non gli pesavano le lunghe ore passate al volante divorando 40.000 chilometri l'anno che hanno usurato auto su auto - ne ha cambiate 5 nel corso della sua carriera - tra viaggi urbani ed extraurbani e con puntate all'estero, sempre in tutta sicurezza. «Sotto questo aspetto la Valle d'Aosta è ancora un paradiso, - afferma Ferruccio Dodaro - infatti basta spostarsi a Ivrea o a Torino e se ne sentono di tutti i colori. Qui stiamo ancora bene, il territorio è ben controllato e se c'è un pericolo, tipo un ubriaco molesto, si chiede l’intervento di Polizia o Carabinieri che arrivano abbastanza in fretta. L'unica magagna che ti può capitare è il cliente che, arrivato a destinazione, non ti paga. Mi è successo un paio di volte». Casi rari, però, perché il lavoro scorre tranquillo tra clienti locali che si spostano in città o nelle vallate vicine e turisti, tra i quali a volte c'è la sorpresa di personaggi famosi. Per esempio Ferruccio Dodaro ricorda con piacere di aver ospitato sulla sua vettura «L’attrice Stefania Sandrelli, l'ex campione di sci alpino Alberto Tomba, il politico Andrea Romano e sua moglie, la giornalista televisiva Sara Manfuso, il presidente del Torino Urbano Cairo, oltre al Duca Amedeo di Savoia e alla moglie Silvia Paternò di Spedalotto, tutti venuti in Valle d’Aosta per turismo o per lavoro». Tanti ricordi di anni volati via velocemente, però ancora ben vivi nella memoria tanto che sembrano accaduti ieri. Invece sono passati ben 24 anni da quel primo servizio sulla Peugeot 607, rimpiazzata poi da un'Audi, da una Mercedes, da una Volvo e da una Hyundai Tucson, l'ultima, quella che lo ha portato all'agognata pensione. Un po' di nostalgia? «Per ora no. - risponde senza esitazioni Ferruccio Dodaro - Pensavo peggio e invece il fatto di essere in pensione mi ha regalato un atteggiamento più rilassato nei confronti della vita. Cammino tantissimo e non ho più il mal di schiena dovuto alle ore ed ore trascorse seduto in macchina». Progetti futuri? «Potrei valutare un impegno nel volontariato, - conclude Ferruccio Dodaro-, dato che quando ho iniziato a fare il tassista ero anche volontario in Croce Rossa. L’ho fatto per 3 anni, poi sono stato costretto a lasciare perché era impossibile proseguire con il nuovo lavoro. Se c'è una cosa che mi mancherà sicuramente è il rapporto con i clienti più affezionati che si è instaurato negli anni. Si gira pagina dunque e dopo 24 anni mi sembra che sia giusto».