«Andate e invitate tutti», a Sant’Orso veglia di preghiera in preparazione alla Giornata missionaria mondiale

«Andate e invitate tutti», a Sant’Orso veglia di preghiera in preparazione alla Giornata missionaria mondiale
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Sabato scorso, 19 ottobre, nella chiesa collegiata dei Santi Pietro e Orso si è svolta la veglia di preghiera in preparazione alla 98esima Giornata missionaria mondiale, che ha avuto per tema «Andate e invitate tutti». Alle 20.30 mentre la chiesa era al buio, con l’esecuzione di un sottofondo musicale, una voce fuori campo ha proclamato alcuni versetti del vangelo di Matteo in cui un re manda a chiamare gli invitati alle nozze del figlio. E dopo il benvenuto all’assemblea di padre Gianpaolo Gugliotta, direttore del Centro missionario diocesano, il coro parrocchiale di Sant’Orso ha intonato il canto di invocazione allo Spirito Santo. Il vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana ha presieduto la Veglia di preghiera, iniziando con alcune preghiere al Padre.

E’ stata poi letta una pagina in cui Dio è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto. E’ seguito un tempo di riflessione personale. Proseguendo nella lettura della parabola del banchetto nuziale è stata sottoposta alla meditazione dell’assemblea l’invito di Dio rivolto a tutti, perché grande e incondizionato è il suo amore per ognuno di noi.

Due momenti significativi hanno segnato la Veglia di preghiera, il primo è stato l’invito a ognuno dei presenti di mettere la firma sull’immagine del volto di Cristo pantocratore posta su un tavolo davanti i gradini dell’altare: un gesto di impegno a coinvolgersi con i poveri dai molteplici volti nella nostra quotidianità, che esprime il desiderio di coltivare una relazione con Gesù per saperlo riconoscere in tutti.

Il Vescovo di Aosta nella sua riflessione ha sottolineato “la necessità di andare a chiamare gli invitati, perché è dentro questa missione che siamo inseriti e nella quale dobbiamo trovare il modo di chiamare, una missione in stile di prossimità, una grossa parola per dire che la missione oggi passa oggi in questo mondo non tanto attraverso le grandi vocazioni, ma attraverso il contatto personale. Nell’ultimo brano del messaggio del Papa che abbiamo appena ascoltato, il Papa fa riferimento al movimento missionario come agli albori del cristianesimo. Come si è diffuso il cristianesimo? Una persona l’ha raccontata ad un'altra. C’erano anche gli Apostoli, c’era san Paolo, che ha girato mezzo mondo, ma fondamentalmente passava di bocca in bocca”.

Al termine della riflessione di monsignor Franco Lovignana è stato proposto il secondo segno, semplice e solenne, con alcune suore malgascie del convento di San Giuseppe che hanno fatto una danza cantando nella loro lingua e accompagnando ceste piene di pane che il Vescovo di Aosta ha dato ai presenti, nella consegna del mandato missionario.

Quella forma di pane - aveva detto padre Gianpaolo Gugliotta - verrà data a una persona di propria conoscenza spiegandone il significato e la provenienza. E dopo il mandato missionario padre Gianpaolo Gugliotta ha ringraziato il Vescovo, le suore di San Giuseppe, il Gruppo missionario diocesano che negli ultimi tempi si è prodigato in eventi importanti e impegnativi.

La Veglia di preghiera si è conclusa con la benedizione del Vescovo e il canto finale La première en chemin.

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