Anche la Valle d’Aosta condanna l’invasione russa dell’Ucraina

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“Contro la guerra per un’Europa di pace e sicurezza”: con questo slogan è convocato oggi, sabato 26 febbraio, un presidio ad Aosta. L'iniziativa è dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, insieme ad Anpi, Libera e ad altre associazioni. L'appuntamento è alle 18 alla Porta Pretoria.

Martedì prossimo, 1° marzo, alle 20.30, nella Sala conferenze della Bcc in viale Garibaldi ad Aosta, invece, il Partito Democratico Vallée d’Aoste organizzata un incontro dal titolo “Ucraina, situazione attuale e possibili scenari futuri”. Parteciperanno alla serata l'europarlamentare Brando Benifei, il docente di Geografia politica Giuseppe Terranova, Marco Paciotti della direzione nazionale PD e Alla Kabanova.

Quella che si sta concludendo è stata una settimana convulsa, segnata dalla notizia dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha dominato il dibattito pure a livello regionale. La preoccupazione è grande, sia per la gravità dell’accaduto che per la possibile evoluzione che potrà avere il conflitto nel cuore dell’Europa. «Il nostro pensiero è rivolto alle donne e agli uomini che abitano l'Ucraina, e che vivono giorni di ansia e sofferenza. - dichiara il presidente della Regione Erik Lavevaz - In uno scenario complesso e dalle conseguenze imprevedibili, non possiamo mai prescindere dal pensiero che la guerra è anzitutto una sconfitta morale: è la scelta ingiustificabile di rinunciare alla propria umanità, di farsi giudici del diritto alla vita. Il principio di autodeterminazione dei popoli, che riconosciamo, non può in nessun caso essere chiamato in causa per giustificare un attacco militare. La convivenza pacifica tra radici culturali diverse è l'essenza del mondo che abbiamo costruito negli ultimi sessant'anni, con generazioni di donne e di uomini che hanno fondato la propria vita sulla pace e sulla convinzione che la guerra non sia un'opzione, come scritto nella Costituzione italiana».

L’assessore all'Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate Luciano Caveri, membro del Comitato delle Regioni, rileva che «L’invasione russa del territorio dell’Ucraina è una grave violazione del diritto internazionale e colpisce il fatto che l’Unione europea abbia sottostimato le reali intenzioni di Vladimir Putin».

«Ora - prosegue l’assessore Caveri - è necessario assumere tutte le misure che contrastino il disegno russo di espansionismo territoriale, che mette a rischio anche i Paesi membri dell’Unione europea, un tempo satelliti dell’Unione Sovietica». «Come membro del Consiglio d’Europa auspico - conclude Luciano Caveri - che anche questa Assemblea, dove Russia e Ucraina siedono come Stati, condanni con fermezza questa pericolosa aggressione».

E giovedì scorso, 24 febbraio, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una risoluzione di solidarietà con il popolo ucraino e di condanna della guerra in Ucraina. L'iniziativa è stata sottoscritta da tutti i gruppi. Il testo impegna il presidente della Regione Erik Lavevaz, di concerto con il presidente del Consiglio Alberto Bertin che lo ha letto in aula, a «Manifestare la propria solidarietà al popolo ucraino presso l'ambasciata dell'Ucraina in Italia e a presentare presso le autorità statali e europee la viva preoccupazione dei valdostani per l'azione bellica e per le sue ripercussioni», chiedendo «Una ferma condanna di questa guerra nelle sedi opportune» e che «Si attivino tutti i canali diplomatici affinché si ponga immediatamente fine all'attacco e allo spargimento di sangue». Inoltre impegna la Regione a «Chiedere ai nostri parlamentari un impegno concreto in tal senso presso tutte le sedi opportune», e a «Esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i cittadini ucraini residenti in Valle d'Aosta».

Pure il Consiglio comunale di Aosta «Condanna l'invasione russa dell'Ucraina. Un atto di guerra ingiustificato che, come sempre, sarà pagato dai popoli con morti e sofferenze». Il sindaco Gianni Nuti, il presidente del Consiglio comunale Luca Tonino e i capigruppo Fabio Protasoni di Progetto Civico Progressista, Laurent Dunoyer dell’Union Valdôtaine, Pietro Varisella di Alliance Valdôtaine, Giovanni Girardini di Rinascimento Valle d'Aosta, Sergio Togni della Lega e Paolo Laurencet di Forza Italia scrivono che «La guerra non è mai un mezzo per risolvere i conflitti, e facciamo appello a tutte le istituzioni perché si adoperino per convincere il governo russo a ritirarsi immediatamente. La nostra solidarietà va ai cittadini e alle cittadine ucraine, di ogni appartenenza culturale o linguistica, che si trovano, in queste ore, nel mezzo dell'orrore della guerra. Siamo vicini alla comunità ucraina in Aosta di cui capiamo bene l'angoscia e il dramma».

Dal canto suo il Celva esprime «Solidarietà ai Sindaci e agli amministratori ucraini e condanna l’uso della violenza, in ogni sua forma, affermando con forza che il dialogo tra istituzioni e il confronto costruttivo sono in questo momento strumenti imprescindibili per garantire stabilità, democrazia e pace».

In una nota il Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs osserva che «Il mondo intero non è ancora riuscito a voltare pagina dopo l’emergenza Covid-19» ed ora «Si trova coinvolto in un conflitto bellico che rischia di avere sviluppi preoccupanti molto preoccupanti». Il Savt sottolinea poi come tutto ciò avvenga «Per la fame di conquista di una nazione, e del suo presidente, che ha da sempre messo i diritti degli uomini e dei popoli in ultimo piano». Nell’esprimere grande solidarietà al popolo ucraino, il Savt si chiede «Come sia possibile che nel 2022 una nazione possa essere invasa e trovarsi in guerra per ragioni che hanno alla base esclusivamente interessi di potere ed economici, quasi come se ci si trovasse in un gioco di società». Il Savt auspica quindi che «Le diplomazie possano al più presto mettere fine alle ostilità».

Infine, in un messaggio rivolto ai fedeli della Diocesi aostana, il vescovo di Aosta Franco Lovignana evidenzia che «Siamo stati dolorosamente colpiti dall'attacco delle forze armate russe all'Ucraina, malgrado si fossero moltiplicati gli sforzi diplomatici per risolvere pacificamente la tensione tra i 2 Paesi. L'alternarsi di apprensione e di speranza, che ci ha accompagnati per settimane, lascia ora il posto alla preoccupazione generata dalla violenza delle armi. Invito tutti a intensificare la preghiera per le popolazioni coinvolte nel conflitto e per il ristabilimento della pace in Ucraina».

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