Anche la “regina” della tavola di Valpelline in un docu-film
L’assessore al Turismo del Comune di Valpelline Susy Robbin non ha dubbi: «Ben vengano iniziative come queste, perché consentono di ricordare la vera ricetta della Seupa à la Vapelenentse che è stata certificata con la Deco, ovvero la denominazione di origine comunale». Il noto piatto della Valpelline, infatti, è tra quelli presenti nel docu-film realizzato da Joseph Péaquin per il Bureau régional entologie et linguistique nell’ambito del progetto Interreg AlpFoodWay. Nel Comune della Coumba Freide le riprese sono terminate nei giorni scorsi e sono state intervistate Rita Rosset e Lina Aguettaz, cuoche storiche della Pro Loco di Valpelline. «Ormai ho tutto il materiale - dice Joseph Péaquin - e credo che questo mini-reportage, dedicato a una quindicina di prodotti alimentari tipici valdostani selezionata tra 110 Dop, Doc e Deco, verrà presentato il prossimo mese di aprile». Oltre alla Seupa à la Vapelenentse, nel filmato vi sono l’olio di noci, la Toma di Gressoney, il Prié blanc, la Micoùla, il pane nero, le patate, il miele, il boudin, la carbonada, la grappa e le castagne. Inoltre vengono ricostruite alcune tecniche di conservazione delle verdure. Il progetto AlpFoodWay, che beneficia di fondi europei, coinvolge 14 partner tra italiani, svizzeri, francesi, sloveni, austriaci e tedeschi. L’obiettivo è la conservazione del patrimonio culturale alimentare per giungere all’iscrizione nella lista del Patrimonio Culturale Intangibile dell’Unesco.
«Abbiamo visto in più occasioni, - osserva l’assessore Susy Robbin - anche in note trasmissioni televisive, cuochi e ristoranti che proponevano la Seupa à la Vapelenentse in versioni differenti da quella certificata dalla denominazione di origine comunale, con tanto di disciplinare su come cucinarla e con quali ingredienti. Si tratta di rivisitazioni che, seppur lecite, non devono però essere spacciate per la vera Seupa à la Vapelenentse».