Ampliamento ospedale: l’obiettivo è iniziare i lavori a settembre 2024
Una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Aosta è stata convocata lunedì scorso, 4 dicembre, per esaminare il progetto di ampliamento dell'Ospedale regionale “Umberto Parini” nonché l’impatto che il cantiere avrà sulla città sotto diversi profili, da quello della viabilità a quello acustico. A illustrarlo sono stati il presidente della Siv, la società Société Infrastructures Valdôtaines che si occupa dell’opera, Fabio Fabiani e il responsabile unico del procedimento Alessandro De Checchi. Il 2024 potrebbe essere l'anno della svolta per la "fase tre" dei lavori di ampliamento del nosocomio. «Il progetto esecutivo che riguarda l'ospedale per acuti e l'Hospital street potrebbe essere licenziato entro gennaio 2024. - ha annunciato il presidente della Siv Fabio Fabiani - Questo significa che tra settembre e la fine del prossimo anno i lavori potrebbero essere avviati». Il responsabile unico del procedimento Alessandro De Checchi ha precisato che la "fase tre" dell'ampliamento riguarderà principalmente la realizzazione dell'ospedale per acuti, che ospiterà il Pronto soccorso, le Terapie intensive, la Diagnostica, le sale operatorie e la degenza, e l'Hospital street in cui troveranno posto gli studi medici e che assicurerà il collegamento fra l'ospedale per acuti e l'attuale ospedale. Con l'ampliamento, il nuovo complesso ospedaliero potrà contare su 112 sale ambulatoriali, 499 posti letto, di cui 407 ordinari, 47 diurni e 45 tecnici, 47 posti in day hospital, 9 sale operatorie, 18 posti in terapia intensiva e 959 posti auto.
Il sindaco Gianni Nuti: «Massima attenzione»
Il sindaco di Aosta Gianni Nuti, ha introdotto il tema dei riflessi che i lavori avranno sulla città: «La nostra attenzione si è focalizzata sull'aspetto della cantieristica, sull'impatto acustico del cantiere stesso e sulla viabilità. Abbiamo acquisito degli studi che la Siv ha commissionato. Per il piano dell'impianto acustico c'è stata un'analisi da parte dell'Arpa che ha presentato dei suggerimenti. Abbiamo acquisito questo parere che intenderemmo fare nostro». Su questi temi il presidente della Siv Fabio Fabiani ha Innanzitutto evidenziato che per la fase 3 del cantiere la viabilità non subirà particolari interruzioni. «Soltanto viale Ginevra sarà reso ad una corsia unica in alcune fasi di cantiere - ha spiegato il presidente della Siv Fabio Fabiani - Superata la fase degli scavi, il problema vero sul traffico è quello dei getti di calcestruzzo. La maggior parte si riusciranno a fare operando dall'interno dell'area di cantiere. Alcuni dovranno prevedere per 2 o 4 ore lo stazionamento di una betoniera e di una pompa del calcestruzzo». Fabio Fabiani ha aggiunto che «Quello che andremo a costruire nella fase tre è un ospedale per acuti e quindi livello di degenza e di traffico nelle camere sono modesti e non sono più grandi di quelli attuali. È nelle fasi quattro e cinque, di cui parlo malvolentieri perché Siv è stata incaricata di arrivare solo al progetto preliminare che richiederà un lungo approfondimento, che troviamo il momento del traffico perché gli accessi sono ambulatoriali in day hospital. Il vero impatto sul traffico si registrerà con un jet lag importante rispetto a quello di cui stiamo parlando ora. Studi di approfondimento per quel che sarà si avrà il tempo di metterli a punto». Altra questione riguarda l'utilizzo dell'elicottero, che l'Arpa ha limitato ad un volo al giorno: «Per il particolare contesto in cui si trova Aosta rispetto all’aeroporto pare che questa questione sia pienamente compatibile e non ponga problemi», ha osservato Fabio Fabiani. Il sindaco di Aosta Gianni Nuti ha riferito che l'Amministrazione comunale ha ricevuto lo studio sul traffico «Che ha delle prospettive che possono essere condivisibili». «Lavori notturni ma l’impatto acustico sarà ridotto»
Nel cantiere dell'ampliamento dell'Ospedale “Umberto Parini” si lavorerà anche di notte. Per questo, l'aspetto dell'inquinamento acustico è quello che preoccupa di più. In merito a questo aspetto, il presidnete della Siv Fabio Fabiani ha assicurato che «Tutte le lavorazioni più rumorose sono state escluse a priori dall'esecuzione notturna, cioè solo le lavorazioni che si sono rivelate compatibili con l'esecuzione notturna sono previste le altre no». Quindi Fabio Fabiani ha sottolineato che sull'inquinamento acustico «È stato effettuato uno degli studi più avanzati fatti in Valle d'Aosta negli ultimi 33 anni. Lo studio ha riguardato tutte le superfici di tutti i palazzi che si affacciano sulla conca dell'Ospedale. Ad ogni piano è stato determinato il livello di rumore con larga cautelatività, ovvero la fonte non è stata sottostimata ma è stata considerata più di quello che è in realtà». Sono anche stati eseguiti, ha evidenziato Fabio Fabiani, «Rilevamenti fonometrici puntuali su tutte le zone dell'ospedale, anche da dentro il nosocomio, sulle finestre, per stabilire i parametri». Il presidente della Siv Fabio Fabiani ha sostenuto che «La Statale 26 fa più rumore del cantiere e i livelli di rumore non si sommano fra loro, ma si avverte quello prevalente: rischiamo che sentiremo le macchine sulla Statale ma non gli escavatori che si muovono sotto di essa».
Critiche sui tempi di realizzazione
In una nota, la Renaissance Valdôtaine, in merito alla riunione monotematica del Consiglio comunale di Aosta sul progetto di ampliamento dell'Ospedale “Umberto Parini” che si è svolta lunedì scorso, attacca: «Pare proprio che la maggioranza comunale di Aosta, nonostante il forte impatto che tutte queste decisioni riverseranno sulla città, non partecipi significativamente ai tavoli dove vengono prese decisioni importanti sul suo territorio e lasci decidere tutto a Palazzo regionale, senza opporsi, senza fiatare, senza esprimersi e questo la dice lunga sulla propria autonomia politica». Reinassance Valdôtaine prevede un «Cambiamento per l'intera città con enormi ricadute, visto che molte vie verranno limitate al traffico, molti alberi verranno abbattuti, che in quest'area aumenterà notevolmente l'afflusso di automobili perché verranno convogliati tutti gli utenti della Psichiatria ex Maternità e di tutta l'area del Beauregard di Pediatria/Neonatologia, Ginecologia, Ostetricia, il Centro di sterilità e la Neuropsichiatria infantile e, a questo proposito, cosa molto grave, non esiste ancora da parte del Comune, uno studio di fattibilità. Ma cosa altrettanto importante, siamo consapevoli di quanto l'atterraggio di un elicottero in un'area urbana, oltre all'inquinamento acustico, possa avere preoccupanti risvolti ambientali».
Le segreterie regionali di Lega Valle d’Aosta, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi Moderati in merito al progetto di ampliamento dell’Ospedale “Umberto Parin” commentano: «Riteniamo assolutamente preoccupante e grave la totale assenza di certezze sui tempi di realizzazione del progetto di ampliamento dell'Ospedale “Umberto Parini” e l'estrema genericità dei costi dei lavori emersa in tutta la sua evidenza nella seduta monotematica del Consiglio comunale. Il tutto alla presenza dei tecnici della Société Infrastructures Valdôtaines, circostanza che evidentemente aumenta le nostre preoccupazioni per un intervento che impatterà grandemente e per diverso tempo sul tessuto urbano e sul tessuto economico-produttivo della città di Aosta».
Critiche anche da Valle d'Aosta Aperta: «Ad oggi non si conoscono ancora i tempi e i costi, sono necessari approfondimenti per spostare il traffico e migliorare la viabilità, ma si continua a “tirare dritto” verso la realizzazione di un ospedale rattoppato in una zona ipercongestionata. Più che l'annunciato ampliamento dell'ospedale, assisteremo all'inizio dei disagi per i cittadini di Aosta. L'unica certezza è che nel prossimo bilancio regionale sono previsti 190 milioni di euro per un ampliamento che non farà avere alla nostra regione un unico presidio ospedaliero moderno ed efficiente. Non è troppo tardi per tornare indietro rispetto a questa scelta anacronistica».
Il Comitato Vallée Santé annota: «C'è ancora qualcuno, in giro, che dice che “Non vale più la pena discutere del nuovo ospedale. Tanto oramai la decisione è presa. Si vada avanti con quello nuovo sopra il parcheggio”. Beata innocenza. Ma vi rendete conto che, nella migliore delle ipotesi, avremo (forse) un ospedale parzialmente nuovo e molto tacconato nel 2035? Un ospedale che nascerà già vecchio?». Il Comitato Vallée Santé auspica: «Qui la decisione da prendere è una sola: incaricare qualcuno di serio che predisponga uno studio altrettanto serio su cosa sia meglio, nuovo o tacconato? E dopo, con queste valutazioni alla mano (che aggirerebbero anche gli eventuali dubbi di tanti politici timorosi della Corte dei Conti), partire in quarta». Ribadendo che le «Reiterate promesse di inizio cantieri e fine lavori ad oggi si sono sempre rivelate false», il Comitato Vallée Santéconclude: «Questo è il nostro pensiero. Che poi non è legato solo al tema ospedale, come abbiamo detto più volte, perché il futuro ospedale deve nascere anche dopo un serio confronto di che tipo di servizio sanitario vogliamo offrire sul territorio. Più ci sono servizi decentrati, infatti, e (forse) meno abbiamo bisogno di posti in ospedale».