Allargamento del Parco Mont Avic, il via libera della Commissione
La terza Commissione "Assetto del territorio", riunita martedì scorso, 2 maggi, ha espresso parere favorevole all'unanimità sull'atto di ampliamento dei confini del Parco naturale Mont Avic all’area dell'alta val Clavalité, nel Comune di Fénis. Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale mercoledì 12 aprile scorso, prevede una zona di ampliamento di 1.549 ettari, di cui 1.458 di proprietà privata e 91 ettari del Comune di Fénis. In merito sono stati auditi il sindaco di Fénis Mattia Nicoletta e i rappresentanti del comitato promotore Giuseppe Péaquin e Walter Elos.
Soddisfazione per l'approvazione all'unanimità è dichiarata dal presidente della Commissione Albert Chatrian: «Si tratta di un atto che va nella direzione di valorizzare al meglio il bene più prezioso che abbiamo, il nostro ambiente naturale. Contiamo di portarlo all'attenzione del Consiglio nella riunione di mercoledì 10 e giovedì 11 maggio prossimi per la sua approvazione definitiva. L'ampliamento nel Comune di Fénis è un primo passo, voluto principalmente dal comitato promotore composto da cittadini con proprietà che insistono sull'area a cui si aggiunge una piccola porzione di proprietà del Comune di Fénis. Nei prossimi mesi, ci potrà essere lo spazio per avviare nuovamente un confronto con altri Comuni limitrofi del Parco, con l'obiettivo di valorizzare eventualmente altre parti del territorio, così come già evidenziato in uno studio tecnico commissionato dalla Regione nel 2019. Il Parco rappresenta infatti uno strumento importante non solo per la tutela ambientale, ma anche una straordinaria opportunità di crescita socio-economica e di promozione dell'immagine della Valle d'Aosta intera».
Quest’ultima precisazione è un’implicita risposta a quanto accaduto al Cpel, dove la proposta di allargamento dei confini del Parco è stata approvata ma con alcune puntualizzazioni sollevate dagli amministratori di di Pontey e di Châtillon, che hanno lamentato che «tutto è rimasto fermo. Nell'atto manca il riferimento alla riunione del 2020 con l'allora assessora Chiara Minelli e i comuni interessati. Da parte nostra c'era disponibilità e dalla Regione ci mettevano fretta per convocare il Consiglio. Ora però tutto tace e la Regione fa una legge per accontentare quattro privati che forse hanno capito cosa vuol dire avere un parco». Nel parere è stato inoltre posto l'accento sulla importanza di «fare rete» - come chiesto dalla sindaca di Fontainemore, Speranza Girod - tra le aree protette del territorio regionale.