Alla scoperta dei Ru per ritrovare il benessere psicofisico

Alla scoperta dei Ru per ritrovare il benessere psicofisico
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Sabato scorso, 3 agosto, alla libreria Briviodue di piazza Chanoux ad Aosta è stato presentato il libro “Valle d’Aosta / A piedi e in bici lungo i Ru”. La biellese Roberta Ferraris - guida ambientale escursionistica e turistica, nonché autrice di altre guide, tra le quali “La Via Francigena a piedi”, “Il Cammino Balteo” e “Guida alla Via Francigena in bicicletta” - ha illustrato le origini e la storia dei Ru della nostra regione, le loro funzioni e le modifiche che furono apportate soprattutto in questi ultimi decenni. Infine ha fatto alcuni esempi sul loro utilizzo per scoprire una Valle d’Aosta meno conosciuta e praticabile, sia a piedi che in bici dalla primavera all’autunno. Tale guida, pubblicata da Fraternali Editore di Cirié, in provincia di Torino, in 256 pagine corredate da fotografie e cartine dettagliate, accompagna il lettore alla scoperta di una Valle d’Aosta discreta, a misura anche di bambini e di escursionisti non competitivi che alle lunghe estenuanti marce caratterizzate da forti dislivelli preferiscono percorsi in moderata pendenza, poco frequentati e che favoriscano quella che sempre più è ritenuta una forma di meditazione in movimento. «La realizzazione di questa estesa rete di Ru, cioè di ruscelli artificiali anche di notevole portata, - spiega Roberta Ferraris - che convogliavano le acque di lontani torrenti posti a quote anche intorno ai 2.000 metri verso aree agricole e pascoli posti in contesti dove la piovosità era naturalmente scarsa ed insufficiente a favorire sia le coltivazioni che la produzione di foraggio, prese avvio nel Medioevo, e precisamente a partire dal XIII secolo». Infatti la Valle d’Aosta nella sua parte centrale è sempre stata caratterizzata da un clima particolarmente secco, confermato dalla presenza di vegetazione adatta a contesti xerici, steppici, come il timo selvatico e l’assenzio. Le catene montuose che fanno da confine con la Francia allora come adesso intercettavano la prevalenza delle precipitazioni in arrivo da occidente, e per una analoga causa lo stesso avveniva per quelle provenienti dalla pianura padana. «Tutto questo è percepibile e visibile nel mentre ad esempio si supera salendo verso Aosta la stretta di Montjovet. - osserva Roberta Ferraris - La vegetazione, anche quella arborea, varia notevolmente. Spariscono i faggi, mentre i castagni, così importanti nei secoli passati per l’economia rurale delle popolazioni della Bassa Valle, vista la farina così nutriente che i loro frutti fornivano, si fanno molto rari e stentano a crescere. Così, i particolari cambiamenti che si produssero in quella per noi lontana epoca, come l’aumento della popolazione ed il progressivo continuo prevalere dell’allevamento bovino su quello ovino e caprino, quest’ultimo meno esigente nelle sue necessità nutrizionali, e gli aumentati scambi commerciali al di fuori dei confini regionali, costrinsero agricoltori e pastori ad organizzarsi localmente, spesso superando antiche rivalità o diffidenze tra differenti comunità, in soluzioni elaborate e realizzate proprio dalle fasce sociali più basse delle stesse». Roberta Ferraris prosegue: «Si pensi che furono scavati con semplici attrezzi manuali dei Ru lunghi anche una ventina di chilometri, richiedenti poi una continua sorveglianza e manutenzione per evitare le conseguenze di frane o di altre ostruzioni degli stessi i percorsi proposti in questa guida riguardano principalmente quella Valle d’Aosta da sempre abitata tutto l’anno a differenza dell’ambiente degli alpeggi, quindi caratterizzata da insediamenti umani di vario tipo, molto interessanti per le loro architetture, e poi da castelli spesso sapientemente recuperati e valorizzati, da antichi siti minerari e da strutture religiose di varie forme e funzioni».

Le soste potranno, tramite le indicazioni contenute nella guida, essere fruite per gustare le produzioni locali tramite punti di ristoro ognuno caratterizzato da una sua tipicità. Altre informazioni contenute nella guida riguardano la ricettività, e cioè a seconda delle escursioni scelte, magari di durata superiore ad un giorno, su dove dormire in rifugio, B&B o piccoli alberghi. E, per finire, per ogni percorso, come anticipato già nel titolo di questo libro, viene precisato se lo stesso sia percorribile o no in bicicletta, rammentando sempre che si tratta comunque di sterrato e non di asfalto il fondo di ciascuno di questi. Sono 31 i suggestivi itinerari proposti in “Valle d’Aosta / A piedi e in bici lungo i Ru”, in vendita a 20 euro nelle librerie.

Per altre informazioni si può inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica info@fraternalieditore.com.

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