«Alla luce della sentenza il commissariamento per mafia di Saint-Pierre si è rivelato sbagliato»
La vicenda giudiziaria legata all’inchiesta Geenna, con il coinvolgimento dell’assessora Monica Carcea, aveva avuto un drastico contraccolpo sul Comune di Saint-Pierre che per questo motivo era stato commissariato da lunedì 10 febbraio 2020 fino a lunedì 14 marzo 2022. Le elezioni di domenica 15 maggio 2022 hanno portato alla formazione del nuovo Consiglio comunale con Andrea Barmaz sindaco al posto di Paolo Lavy. Un’esperienza traumatica per gli amministratori comunali di quel periodo, con Saint-Pierre che era finito sulle prime pagine di tutti i giornali come il primo Comune valdostano commissariato per mafia. Ma quali sono i commenti adesso che l’ex assessora Monica Carcea è stata assolta dall’accusa di accusata di concorso esterno in associazione mafiosa, ammesso e non concesso che la Procura generale non faccia ricorso contro tale sentenza? Il vicesindaco di allora Ermanno Bonomi, ovviamente senza criticare l’azione della magistratura, ritiene che sulla vicenda del commissariamento del Comune di Saint-Pierre vi sia stato «Un accanimento politico. L’atmosfera che si respirava in quel periodo era quella della caccia alle streghe. Saremo felici di leggere le motivazioni della sentenza, certi che confermeranno che abbiamo agito correttamente e che Saint-Pierre è sempre stato un paese pulito». Osvaldo Chabod, che era segretario comunale di Saint-Pierre, ritiene che «La verità processuale ha appurato che il Comune di Saint-Pierre è stato commissariato per nulla, senza alcun motivo, per sbaglio. Può esserci stato un “disordine amministrativo” ma nessuna infiltrazione della ‘ndrangheta. Ora sono in pensione, ma quegli anni li abbiamo vissuti con profondo disagio e per gli abitanti di Saint-Pierre è stata un’onta». Ora non resta che attendere il deposito delle motivazioni della sentenza, il cui termine è di 90 giorni dalla lettura del verdetto di lunedì scorso, 30 settembre.