Alla Galleria Inarttendu di Aosta un concerto per ricordare il genio artistico di Enrico Thiebat
La mostra “Enrico Thiebat - L’Arte come sfida”, in corso alla Galleria Inarttendu di via Martinet ad Aosta, sta arricchendo di nuove testimonianze il racconto collettivo sull’artista valdostano prematuramente scomparso il 14 dicembre 1992, per un incidente stradale. La voglia di raccontarlo dei visitatori è stata, infatti, catturata in alcuni video che si possono vedere sulla pagina Facebook di Inarttendu. Se qualcun’altro volesse lasciare una testimonianza video su Enrico Thiebat lo può fare recandosi alla Galleria fino a lunedì 27 febbraio, giorno in cui la mostra si concluderà. Sono molti anche i ricordi che vengono evocati alle 18 di oggi, sabato 18 febbraio, tra i quadri della mostra, dal concerto “Bonsoir Monsieur Thiebat - Canzoni e parole di e su Enrico Thiebat con Maura Susanna e Gaetano Lo Presti”. Entrambi i protagonisti hanno avuto, come spesso accadeva, un approccio iniziale con l’artista conflittuale, sfociato però in rapporti di stima ed amicizia. A Gaetano Lo Presti, in particolare, l’incontro-scontro avvenuto a una Fiera di Sant’Orso del 1988 ispirò una canzone, “Monsieur Thiebat”, il cui testo nel 2012 è stato elaborato con Alberto Visconti. Il pezzo viene eseguito dal duo insieme ad altre canzoni entrate nel repertorio di Maura Susanna. A cominciare da “L’acqua”, il brano simbolo di Enrico Thiebat, di cui esistono addirittura 2 versioni. «E’ incredibile - ironizzava Enrico Thiebat - che uno come me, che ama il vino, sia conosciuto per una canzone sull’acqua». Ma si ascolteranno anche le ironiche “Il maialino”, “A Cormaior” e “La Princesse et le mariage”. Canzoni di cui non esistono registrazioni dell’autore, che, in un dattiloscritto, le aveva affidate all’amico Pierre Grange, per un progetto mai concretizzatosi. In quelle pagine c’era anche il testo di “J’ai un amour”, una bellissima canzone d’amore che in anni recenti Maura Susanna e Giorgio Negro hanno musicato. L’ingresso alla Galleria Inarttendu è libero, fino all’esaurimento dei posti.