«Alla festa per la fine dell’anno scolastico eccessi che sarebbe stato meglio evitare»

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Ore 9:50: al Liceo Bérard suona la campana dell'ultimo intervallo dell'anno scolastico. C'è un'atmosfera di festa: chi pensa alle vacanze estive, chi all'estate imminente, chi alla maturità, chi fa finta di non pensare agli esami di settembre... insomma, tutto sembra svolgersi come da copione, con gli insegnanti della vecchia guardia ormai prossimi alla pensione, con quelli giovani ed entusiasti che fremono perché si trovano ad affrontare per la prima volta gli esami dall'altra parte della cattedra, con gli studenti accaldati e frizzanti che salutano i loro insegnanti, chiacchierano, improvvisano partite a carte e si abbuffano di patatine e cocacola.

Entro nella mia classe e... vedo una sola studentessa: dove saranno gli altri? Dopo pochi minuti entrano ragazzi di altre classi, uno con una cassa della musica e un altro portando sulle spalle un compagno. Ai miei rimproveri tutto si placa ma è impossibile fare qualsiasi cosa: eppure l'altroieri era uscita una circolare della Dirigente, che invitava gli studenti a festeggiare ciascuno nella propria classe nel rispetto dell'ordine e dell'ambiente in cui ci si trova. Cerco i miei ragazzi e li trovo tutti in cortile (o meglio, fra il corridoio principale e il cortile) che ballano sfrenati. Hanno radunato dei banchi e ci ballano sopra, hanno collegato le casse all'impianto della scuola tanto da produrre un boato assordante, uno studente con un pennarello in mano passa davanti alla segreteria e pensa bene di lasciare il segno del suo passaggio, alcuni (sempre in piedi sul tavolo) fanno la lotta con un'enorme banana gonfiabile e con clave di plastica, altri escono dai bagni con secchi d'acqua e bottigliette piene per svuotarle sulla testa dei compagni all'uscita. Il tutto rigorosamente senza mascherina, senza distanza, senza cervello. Sconcertante è la connivenza di molti insegnanti: alcuni stanno a guardare senza intervenire, altri cercano di arginare la situazione che sfugge loro di mano, altri ancora finiscono di correggere gli ultimi compiti... e c'è chi tiene in "ostaggio" un pallone da rugby sottratto a chissà quale dei festanti.

E nel frattempo, alla vista di tutti, la maggior parte degli studenti si premura di filmare tutto in modo da postare i video della magnifica festa sui social per fare invidia agli amici che frequentano altri istituti.

E il Regolamento di istituto? E la privacy? E il divieto di produrre materiale video? Sembra che non siano cose di cui occuparsi durante la balera di fine anno... Sono assolutamente disgustata e amareggiata da un episodio del genere, che mi auguro essere un unicum perché, soprattutto da parte di un "rispettabile liceo" (o, almeno, questo è il paludamento che si vuole dare), mi aspettavo altro dall'ultimo giorno di scuola. Chi lo dice che a scuola si fa solo lezione? Si possono organizzare piccole feste, momenti di scambio, riflessione sull'anno appena trascorso, momenti di gioco... ma una tale indecente sregolatezza è davvero inammissibile e lo è soprattutto da parte di chi, invece, avrebbe il compito di portare valori e di far rispettare certi comportamenti. La scuola è finita: facciamo festa! Ma si può fare festa anche in modo intelligente, senza far diventare la scuola un rave party a cielo aperto.

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