All’Immacolata la giornata del malato

All’Immacolata la giornata del malato
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Domenica scorsa, 15 maggio, nel santuario di Maria Immacolata si è celebrata la giornata mondiale del malato, istituita da Papa Giovanni Paolo II nel 1992. Poiché lo scorso 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, la curva dei contagi era ancora alta, si è deciso di spostare la celebrazione della giornata diocesana del malato a domenica scorsa 15 maggio, per la vicinanza alla prima apparizione della Madonna a tre pastorelli, avvenuta a Fatima il 13 maggio 1917. La Messa è stata presieduta dal vicario generale don Fabio Brédy e concelebrata con il direttore dell’ufficio di pastorale della salute don Isidoro Mercuri Giovinazzo, don Renato Roux e il diacono Sami Sowes. L’organista Paola Burgay, Nella Sergi e l’assemblea hanno animato la liturgia della V domenica di Pasqua. Prima d’iniziare la messa il vicario generale ha portato all’assemblea il saluto e la benedizione di monsignor Franco Lovignana, assente per pregressi impegni pastorali. E nell’omelia ha detto: «”Ecco, io faccio nuove tutte le cose”. Il Signore Gesù, come dice un versetto della seconda lettura, ci fa nuovi perché abbiamo bisogno di essere rinnovati, consolati, guariti. Abbiamo bisogno di sconfiggere il male che c’è in noi e intorno a noi. E nel piccolo brano del vangelo di oggi il Signore ci ricorda l’essenziale. Potremmo dimenticare tutto il vangelo e ricordare soltanto questo versetto, che è il testamento di Gesù. “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri”. Mi è poi sembrato di sentire risuonare in questo vangelo il titolo della trentesima giornata del malato: siate misericordiosi come è misericordioso il Padre Vostro”. E poi pensiamo a Maria, madre amorevole che sempre ci accompagna». Il celebrante ha concluso l’omelia esortando a leggere l’enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco. Al termine della Messa è stata letta la preghiera per la giornata mondiale del malato, e in seguito don Isidoro Mercuri Giovinazzo ha ringraziato tutte le associazioni che durante il corso dell’anno s’impegnano per la salute dei fragili, degli ammalati. La Messa si è conclusa con il popolare canto dell’Ave Maria di Lourdes, mentre fuori della chiesa alcune dame in divisa per un’offerta libera davano una madonnina piena d’acqua scaturita dalla sorgente di Massabielle.

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