Alimentazione a chilometro zero per allungare la vita
Un pubblico attento ha partecipato mercoledì scorso, 25 ottobre, all’auditorium di Quart, alla conferenza “Accorciare le distanze per allungare la Vita / Alimentazione a Km 0”, organizzata da L’Agrou, Coldiretti Valle d’Aosta, Lo Tsaven - Campagna Amica, Farmacia di Quart e Biblioteca. Un evento che aveva come obiettivo fare prendere consapevolezza di quanto una nutrizione sana ed equilibrata sia importante per la nostra salute al fine di fare le scelte più adatte e meno indotte esternamente nel campo dell’alimentazione.
I due relatori della serata erano il direttore di Coldiretti VdA Elio Gasco, che ne ha curato l’introduzione, e Silvana Piotti, agronoma, naturopata e consulente in sicurezza alimentare.
«Il mio intervento ha riguardato inizialmente l’origine dell’allungamento della distanza in agricoltura che risale al secondo dopoguerra con il boom economico, l’esplosione del consumismo anche nel campo alimentare, lo spopolamento delle campagne, la nascita dell’agricoltura intensiva e l’aumento della distanza tra produttori e consumatori. - spiega Silvana Piotti - Quindi ho esposto alcuni elementi della fisica quantistica di Planck degli Anni Venti e Trenta che vennero applicati agli alimenti dall’ingegnere elettronico francese André Simoneton. Questi nel 1949 scrisse un libro nel quale spiegava i suoi esperimenti di fisica applicata agli alimenti tramite i quali aveva individuato 4 categorie degli stessi aventi una grande frequenza, ovvero biovitalità. Ed è la frequenza, la radio vitalità, ad indicare se un essere umano è sano oppure ammalato. Inoltre ho fornito a questo proposito dei consigli sull’agricoltura non intensiva a Km 0 a prevalenza vegetale».
«La nostra associazione è stata molto felice di questa serata che ha visto la collaborazione di più attori che operano sul territorio della Valle d’Aosta impegnati a comunicare quanto sia importante una sana e corretta alimentazione. - spiega Adriana Vierin, presidente de L’Agrou - Corretta e sana ma non solo: a chilometri zero e locale, affinché gli alimenti conservino la loro completa vitalità. Questo aspetto è veramente importante per la nostra salute e il nostro benessere ed è altrettanto importante per gli allevatori e i contadini che quotidianamente offrono le loro energie e le loro competenze per darci dei prodotti di qualità. Mangiare sano e mangiare valdostano significa non solo occuparsi della nostra salute ma anche essere solidali con il mondo agricolo che ci circonda. Questa rete è stata possibile grazie all’impegno di Silvana Piotti e spero vivamente che vi siano in futuro altre occasioni di sviluppare questo tema».