Alessandro Bruno e Elénoire Bredy Due belle storie a Valpelline

Alessandro Bruno e Elénoire Bredy Due belle storie a Valpelline
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Due messaggi sono usciti dalla Valigia dei Ricordi dopo la serata di giovedì scorso, 11 agosto, a Valpelline. Il primo viene da Alessandro Bruno, ex giocatore di basket in serie A1 con la Virtus Bologna - ma anche con la Scavolini Pesaro e con altre formazioni di A2 e B -, adesso responsabile della Petite Ferme du Bonheur a Doues. «Il mondo non è fatto solo di una palla dentro ad un canestro, - ha detto Alessandro, 130 chili e 2,07 metri di altezza - ci sono anche altri valori. Ho smesso relativamente presto di giocare per rendermi più utile verso chi era stato meno fortunato di me». Dopo aver girato mezza Italia ad infilar canestri, è rientrato in Valle d’Aosta e inizialmente ha promosso una cooperativa sociale. Poi ha costruito una casa a Doues e, spinto dalla voglia di aiutare concretamente la sorella più giovane affetta da problemi intellettivi, ha aperto un centro «dove i ragazzi non vengono parcheggiati, ma li stimoliamo ad essere attivi. A sentirsi utili». E la Petite Ferme du Bonheur ora è un riferimento per molte famiglie che approfittano dei laboratori estivi per offrire ai loro ragazzi (con problematiche ma anche senza problemi) un’esperienza unica. «E’ da piccoli, stando insieme, che si impara che le differenze ci sono, ma non sono un ostacolo. - ha ricordato Alessandro Bruno - Questo è il primo passo da superare se si vogliono costruire relazioni nuove».

Il secondo messaggio è venuto dalla giovanissima Elénoire Bredy, di 20 anni, che sin da quando aveva 16 anni ha scelto di vivere da “militare”. Prima come allieva alla Scuola Navale Morosini di Venezia, poi alla Scuola Allievi Carabinieri di Firenze. «Molti mi chiedono se queste mie scelte non siano dettate dalla passione per le divise. Non è così. O, almeno, non solo così. - ha rivelato - Credo che anche noi giovani dobbiamo fare qualcosa per metterci al servizio del nostro Paese e, per quanto mi riguarda, per mettermi al servizio di coloro che ne hanno bisogno. Per le fasce di popolazione più indifesa. Per garantire maggiore sicurezza a tutti».

Ancora due begli esempi di giovani con idee chiare. Persone da prendere ad esempio. Dopo Gaia Tormena ed Elwis Chentre, gli Amici dell’Abbé Henry hanno fatto centro un’altra volta con Elénoire ed Alessandro che, durante la serata, hanno strappato diversi applausi al pubblico presente.

L’ultimo appuntamento - giovedì prossimo, 18 agosto - proporrà un’altra bella storia, tutta locale. Scritta da una decina di ragazzi che nel 1996 facevano parte della squadra che partecipò a una delle ultime edizioni dei Giochi Senza Frontiere. E dopo 26 anni saranno ancora tutti lì a raccontare e a far rivivere la loro esperienza.

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