Alessandra Ferraro ospite di Gigi Marzullo a «Sottovoce»

Alessandra Ferraro ospite di Gigi Marzullo a «Sottovoce»
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Alessandra Ferraro, caporedattrice Tgr Rai della Valle d’Aosta, nei giorni scorsi è stata ospite di Gigi Marzullo a «Sottovoce» su Rai Uno. Come è arrivata la giornalista valdostana a uno dei salotti televisivi più noti?

«Una casualità, perché sono sempre più convinta che le cose belle nascono per caso, quando non sono programmate e tanto meno immaginate. - risponde Alessandra Ferraro - Mai avrei pensato che Gigi Marzullo - che per l'azienda è un vero e proprio punto di riferimento - avesse "buttato gli occhi" su un capo redattore di una sede Rai di una piccolissima regione, e lo ha fatto perché era incuriosito dal fatto che avevo ricevuto l'onorificenza al merito della Repubblica Italiana come Cavaliere nel 2021. Gli ho spiegato che nasceva da un grande lavoro di squadra di tutta la redazione, durante il periodo della pandemia. Quella di Marzullo è stata una intervista di 40 minuti con 5 telecamere puntate. Ho risposto a domande che vanno dall'aspetto professionale a quello personale».

Nel presentarla ai telespettatori, Gigi Marzullo ha fatto riferimento alla sua provenienza dalla sede Rai di una piccola regione. Come è vista la Valle d'Aosta dal resto d'Italia?

«È vista come una regione distante da Roma, con curiosità e interesse perché il romano che guarda alla Valle d'Aosta, la guarda per quello che è: analizza il territorio, le montagne, la bellezza dei luoghi. Come una regione di frontiera, con grande curiosità».

Lei è giornalista professionista da più di 20 anni, come è cambiato il modo di fare giornalismo?

«Serve tanta abilità per affrontare al meglio questo mestiere perché innanzitutto bisogna essere sicuramente curiosi, ma questo sempre, ieri come oggi. Un aspetto che va abbinato al saper utilizzare al meglio le nuove tecnologie: essere veloci, rapidi nella risposta, capacità di fare sintesi e anche approfondire».

La Rai dal suo punto di vista è ancora la "fedele compagna" del telespettatore oppure vista la vastità di opzioni che oggi abbiamo (web su tutti) il suo ruolo si è ridimensionato?

«Devo dire che qui, in particolar modo su questo territorio regionale, la Rai è un punto di riferimento fortissimo in particolare con gli appuntamenti classici del telegiornale delle 14 e soprattutto l'edizione delle 19.30. Senza dimenticare la radio con la storica Voix de la Vallée che rimane sempre molto ascoltata.

La Rai è anche una grande azienda culturale, una delle poche che ancora oggi assume e lo abbiamo visto direttamente nella nostra sede regionale: attraverso un concorso, sono entrati molti colleghi fra cui alcuni valdostani e questo credo sia molto importante».

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