Alcol, adolescenti sempre più a rischio nella nostra regione
Adolescenti sempre più vicini all’alcool con dati allarmanti che crescono anche nella nostra regione. La Valle d’Aosta, seguendo una tendenza già iniziata da qualche anno, rimane infatti tra le regioni in Italia - insieme a Molise ed Emilia Romagna - ad essere particolarmente colpita da questo fenomeno, che purtroppo riguarda sempre di più i minorenni.
Ansia da prestazione, desidero di emulare gli amici o di affermarsi dal punto di vista sociale. Sono queste le motivazioni alla base di comportamenti scorretti che possono poi diventare cronici con l’avanzare dell’età, se non si interviene in tempo.
Il dottor Gerardo Di Carlo, responsabile del Servizio per le Dipendenze patologiche-SerD dell'Azienda USL della Valle d'Aosta fa il punto della situazione. «Nel corso del 2021 il SerD ha contattato 1.195 pazienti di cui 286 erano nuovi pazienti di età compresa tra i 17 e gli 85 anni con un’età media di 52 anni. - spiega riferisce il dottor Gerardo Di Carlo - Abbiamo avuto un aumento di 156 nuovi casi rispetto al 2020. Le persone avevano evidenziato problemi correlati all’alcol, alle sostanze, al gioco d’azzardo, alla dipendenza da farmaci, in crescita nell’ultimo triennio, alle segnalazioni della Prefettura per spaccio e detenzione di sostanze, agli invii da parte del Tribunale e dai servizi sociali. In particolare, sempre per il 2021, il numero degli alcoldipendenti è stato di 308 contro i 301 di tossicodipendenti».
Secondo il dottor Gerardo Di Carlo «Purtroppo non è un problema che riguarda solo la nostra regione. La quota di ragazzi italiani che dichiara di aver consumato bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni aumenta con l’età passando dal 9 per cento e 5 per cento, rispettivamente, dei maschi e delle femmine di 11 anni, al 23 per cento e 24 per cento dei tredicenni e supera il 50 per cento nei quindicenni: 50 per cento fra i maschi e 54 per cento fra le femmine. I dati mostrano dunque per l’alcol una evidente inversione di genere a 15 anni, con le ragazze che dichiarano un consumo di alcolici superiore rispetto ai loro coetanei maschi. Se a livello nazionale il consumo di alcolici nell’ultimo mese risulta superiore al 50 per cento fra i quindicenni (52,1 per cento), alcune regioni tra cui la nostra, presentano una frequenza del fenomeno decisamente superiore alla media nazionale, avvicinandosi o superando il 60 per cento: Valle d’Aosta con il 58,4 per cento, Emilia-Romagna 58,7 per cento e Molise con il 63 per cento. Stratificando per genere, alcune regioni presentano frequenze di consumo nell’ultimo mese decisamente superiore alla media nazionale del 50,3 per cento: fra i maschi di 15 anni sono il Molise con il 66,1 per cento, la Valle d’Aosta con il 59,8 per cento e la Calabria con il 58,7 per cento. Fra le ragazze loro coetanee, rispetto a una media nazionale del 54 per cento, troviamo l’Emilia-Romagna con il 62,7 per cento, la provincia autonoma di Bolzano con il 61,6 per cento e il Molise con il 60,4 per cento».
Allarmanti anche i dati che riguardano il fenomeno dell’ubriacatura a 15 anni. A livello nazionale, circa il 18 per cento dei quindicenni dichiara di essersi ubriacato almeno 2 volte nella vita. Mentre la Campania e la Sicilia presentano una frequenza del fenomeno (13 per cento e 16 per cento, rispettivamente) inferiore alla media nazionale, in 10 regioni (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Calabria, Sardegna e Provincia autonomi di Bolzano) hanno prevalenze superiori al 20 per cento.
Perché proprio gli adolescenti e i giovanissimi?
«Gli adolescenti attraversano fisiologicamente un periodo turbolento, con il difficile compito di costruzione della propria identità e l’incontro con le sostanze interferisce nell’acquisizione delle normali tappe evolutive. - sottolinea il dottor Gerardo Di Carlo - Spesso usano sostanze nella falsa speranza di migliorare le proprie performance, sociali o cognitive, o il proprio aspetto fisico. Fa parte infine del normale percorso evolutivo l’affrancamento o contestazione dei modelli genitoriali, spesso con la mediazione della trasgressione, di cui le droghe e l’alcool sono un potente quanto pericoloso mezzo. Le bevande alcoliche, soprattutto il vino, sono un prodotto largamente utilizzato nel nostro Paese e il loro consumo è parte integrante della cultura e della tradizione italiana, pertanto è necessario contenere i rischi per la salute e sociali correlati al consumo di bevande alcoliche, responsabilizzando le persone sulle quantità e modalità di assunzione degli alcolici».
Quali sono gli interventi messi in atto dal SerD? «Da diversi anni il nostro servizio svolge interventi di prevenzione nelle scuole e sul territorio, - risponde il dottor Gerardo Di Carlo - alcuni di essi svolti a distanza nel corso della pandemia e grazie a fondi vincolati sul gioco d’azzardo, a contrasto della devianza e del disagio giovanili, utilizzando metodologie e modalità il più possibile attrattive per i ragazzi: spettacoli teatrali in streaming Stupefatto e Gran Casinò realizzati dalla Compagnia teatrale Itineraria Teatro che ha visto la partecipazione di quasi 1.000 ragazzi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, una trasmissione in web radio della medesima compagnia, digital live talk e progetto Laboratorio realizzati dalla Società TAXI1729, composta da divulgatori scientifici che si avvalgono della matematica quale antidoto logico contro il gioco d’azzardo. E ancora percorsi ebbrezza con laboratori tecnico pratici sulle droghe e l’alcol nelle istituzioni scolastiche nonché attivazione di sportelli di ascolto psicologico rivolto a studenti, docenti e genitori, nelle diverse istituzioni scolastiche con cui collaboriamo da oltre 5 anni».