Al Forte di Bard aprirà da sabato 15 la mostra dedicata a Marino Marini

Al Forte di Bard aprirà da sabato 15 la mostra dedicata a Marino Marini
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Un mondo di cavalli e cavalieri, di guerrieri e antiche divinità, di giocolieri e danzatrici. C’è tutta la complessità e la varietà del genio artistico di Marino Marini - tra i più importanti artisti italiani del Novecento - al centro della mostra “Arcane fantasie” promossa dal Forte di Bard in collaborazione con 24 Ore Cultura e il Museo Marino Marini di Firenze. L’esposizione - curata da Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze - punta l’attenzione sulle principali fonti di ispirazione di Marini e sui temi ricorrenti della sua ricerca, presentando ben 23 sculture e 39 opere su tela e carta. Un percorso del tutto personale, per sviluppo e coerenza, tra ritorno dell’arcaico e supremazia del sogno e della fantasia. Marino Marini - nato nel 1901 e morto nel 1980 - è stato sempre attratto dal linguaggio figurativo. Un linguaggio che trova la sua massima espressione nei cavalli e nei cavalieri, i soggetti più conosciuti della sua produzione, trasformati in un tramite per leggere la realtà e raccontare la condizione umana. Figure che nel tempo, si fanno sempre meno definite e sempre più espressive, fino ad assumere i connotati di metafore scultoree.

Nelle diverse sezioni della mostra si alternano sculture, dipinti, grafiche, i suoi celebri cavalli e cavalieri, le Pomone, le danzatrici e i giocolieri nati dalla sua fantasia, a partire dalla Piccola danzatrice, olio su tavola del 1927, fino al Guerriero realizzato nel 1958-59. Soggetti che, dall’inizio alla fine di una carriera segnata da una vasta produzione, assicurano la presenza e sopravvivenza di qualcosa di antico e ancestrale, segnato dal legame immortale tra uomo e natura, pulsioni di vita e di morte, di dolore e angoscia, così come di esuberanza, dinamismo e indomabile energia. Tra i capolavori in mostra, si segnala infine il prestigioso prestito dell’opera Gentiluomo a cavallo del 1937, concessa dalla Camera dei Deputati.

L’esposizione sarà visitabile da sabato prossimo, 15 giugno, fino a domenica 3 novembre.

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