Aiuti per i concorsi zootecnici in regime “de minimis” Sapinet: “E’ l’unico modo per sostenere le manifestazioni”

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Con un'interrogazione discussa nella seduta consiliare di mercoledì scorso, 23 febbraio, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto di fare il punto sugli aiuti regionali per il mantenimento e la valorizzazione del settore zootecnico. In particolare, il Governo regionale è stato chiamato a rispondere della scelta di concedere in regime "de minimis agricolo" gli aiuti per partecipare a concorsi zootecnici oltre che sugli aiuti concessi fino al 100 per cento dei costi sostenuti ai sensi della legge regionale n.umero 17 del 2016, quali i parametri per fissare il limite massimo degli aiuti a 1.000 euro per capo e 3mila per azienda.

«Gli aiuti per la partecipazione ai concorsi per il miglioramento genetico dei capi di bestiame di interesse zootecnico vengono attualmente gestiti in regime di "de minimis agricolo". - ha detto l’assessore all'Agricoltura Davide Sapinet - Tale scelta è emersa in seguito ai vari confronti avuti con consulenti in materia di aiuti di Stato, interlocuzioni resesi necessarie al fine di rafforzare la misura: un percorso che rappresentava l’unica attuale possibilità per sostenere tali manifestazioni e, soprattutto, supportare l’importante lavoro di selezione genetica portato avanti da generazioni. Un percorso non scontato che siamo riusciti a concretizzare grazie alla collaborazione della Regione Piemonte, che per il 2022 potrà avere un iter caratterizzato da tempistiche meno ristrette e che potranno garantire un maggior confronto tra Assessorato, Arev e Anaborava. I nostri uffici sono inoltre al lavoro per alleggerire il regime "de minimis" cercando, ad esempio, di portare all’esterno dello stesso i rimborsi da danni di fauna selvatica protetta». «Gli aiuti in questione - ha aggiunto Davide Sapinet - consistono in incentivi al miglioramento del valore genetico dei capi di bestiame in relazione ad aspetti riguardanti il legame con il territorio e le sue produzioni tipiche, lo stato sanitario e il benessere animale e sono concessi per singolo capo in funzione degli indici genetici posseduti a confronto con i rispettivi indici genetici medi di razza. Diversamente dagli aiuti per la realizzazione delle manifestazioni zootecniche (rassegne, fiere e mercati), sempre previsti dall’articolo 9 della legge regionale 17/2016, concessi a copertura di spese sostenute fino ad un massimo del 100 per cento e tuttora gestiti nell’ambito del regime di aiuti a suo tempo comunicato in esenzione alla Commissione europea, gli incentivi al miglioramento del valore genetico sono invece concessi, non a rimborso di costi sostenuti, bensì fino ad un importo di 1.000 euro per concorso e fino ad un massimo di 3.000 euro per aziend. Per quanto riguarda i parametri che hanno portato a fissare gli incentivi in questione entro tali limiti massimi, si è voluto confermare quanto era stato previsto per i concorsi genetici degli ultimi anni in un’ottica di continuità, tenute in considerazione le risorse a disposizione in bilancio».

«Mi riservo di approfondire ulteriormente la scelta di usare il "de minimis" per l'erogazione di fondi. - ha replicato Dino Planaz - Ci sono molte aziende che saranno penalizzate perché escluse da questo regime di aiuti: visto che siamo in piena pandemia, ritengo gravissima questa decisione».

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