Aiutare i paesi poveri e ristrutturare edifici religiosi, il nuovo progetto che parte dall’Immacolata

Aiutare i paesi poveri e ristrutturare edifici religiosi, il nuovo progetto che parte dall’Immacolata
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Nei giorni della novena di Maria Immacolata, padre Marcello Sgarbossa ha avvisato i fedeli della parrocchia di Aosta di una iniziativa di solidarietà promossa dall’associazione «Amici di Manuela» e dai Missionari Oblati di Maria Immacolata-ETS, con sede in via Edelweiss ad Aosta. Manuela era una donna di Torino che durante la sua vita ha aiutato le popolazioni più bisognose, attraverso i missionari e le organizzazioni umanitarie. E, al termine della sua vita, ha completato l’opera caritativa decidendo con il marito di destinare tutti i loro beni in favore dei poveri e degli emarginati, soprattutto con opere mirate alla formazione dei giovani dei Paesi in via di sviluppo e alla salvaguardia dei loro valori artistici, culturali e religiosi. Da mercoledì 8 dicembre scorso, giorno della festa patronale, a giovedì 6 gennaio prossimo, solennità dell’Epifania, in un locale attiguo alla casa canonica è allestita una mostra con la vendita di abiti, borse e oggetti vari, di cui molti di provenienza missionaria. Gli orari: domenica 26 dicembre e 2 gennaio, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; martedì 5 gennaio dalle 16 alle 19; giovedì 30 dicembre e 6 gennaio dalle 16 alle 19; sabato 25 dicembre dalle 16 alle 19.

Padre Marcello Sgarbossa, qual è la finalità di questa iniziativa?

«Questa iniziativa, che è solo agli inizi, ha lo scopo di sensibilizzare la nostra parrocchia, le altre di Aosta e quelle della Valle ad aiutare queste popolazioni, nel nostro caso il Senegal e la Guinea-Bissau, affinché possano raggiungere un livello di vita dignitoso. Quindi, un aiuto concreto e possibilmente veloce».

Con questa raccolta fondi, oltre alla scuola in Senegal, intendete sostenere altri progetti?

«Sì, l’associazione “Amici di Manuela” e dei Missionari Oblati di Maria Immacolata si prefigge, oltre all’attenzione ai Paesi in via di sviluppo, di ristrutturare alcuni edifici religiosi sia in Piemonte che in Valle d’Aosta. Questi interventi di riqualificazione saranno naturalmente - a lavori terminati - sottoposti alle competenti autorità di controllo».

E la gente come sta rispondendo a questa iniziativa?

«Per ora, molto lentamente, perché i nostri mezzi di comunicazione sono piuttosto modesti. Speriamo che anche le altre parrocchie invitino i parrocchiani e anche la città a visitare questa mostra per portare avanti questo progetto, sperando così di realizzare questa scuola in Senegal».

Quanto manca all’azzeramento delle spese?

«La spesa per costruire la scuola è notevole, però attraverso la donazione dell’associazione “Amici di Manuela” abbiamo già coperto il 52 per cento dell’intera spesa, che si aggira su 1 milione 100mila euro».

Quanto tempo manca alla realizzazione della scuola?

«Il terreno dove sorgerà è già stato comprato dai Padri Oblati, il progetto è pronto, e si prevede la realizzazione in tre tranche. La prima dal 2022 al 2023, la seconda dal 2023 al 2024, e il completamento della terza dal 2024 al 2025, ma speriamo di aprire la scuola materna già alla fine del prossimo anno».

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