Airbnb, sequestrati 779 milioni dallo Stato Preoccupazione anche nella nostra regione

Airbnb, sequestrati 779 milioni dallo Stato Preoccupazione anche nella nostra regione
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Le stime dopo la sentenza del Consiglio di Stato di martedì 24 ottobre scorso erano di circa 500 milioni di euro, già una cifra spaventosa, quella ipotizzata di tasse evase da Airbnb che l’Italia avrebbe potuto richiedere. Ma nessuno si aspettava una reazione così rapida da parte dello Stato che invece lunedì scorso, 6 novembre, ha sequestrato a fine di confisca ben 779 milioni alla società irlandese Airbnb Company e a 3 manager della stessa, con cariche di amministrazione nel gruppo.

Il sequestro si basa sulla tesi della Guardia di Finanza di Milano che Airbnb si sia sottratta alla dichiarazione e al versamento della cedolare secca del 21 per cento sui canoni di locazione breve corrisposti negli ultimi 5 anni dagli ospiti delle strutture aderenti proprio al circuito Airbnb. Questi canoni sono stati stimati in 3 miliardi e 700 milioni di euro. L’imposta evasa, secondo gli inquirenti, è stata appunto calcolata in 779 milioni.

Una notizia che ha scosso e non poteva essere altrimenti i numerosi affiliati a Airbnb della nostra regione, dove da recenti indagini sono più di 4.300 gli alloggi offerti, senza che i referenti regionali abbiano commentato, malgrado siano stati sempre solleciti ad intervenire contro la Regione in particolare nel caso della nuova normativa, entrata in vigore mercoledì 1° novembre.

Difatti il problema che riguarda la società irlandese Airbnb interessa proprio gli aderenti, considerato che Airbnb retrocede ad essi l’importo pagato dai clienti, trattenendo la sua commissione. Ora lo Stato italiano chiede i soldi a Airbnb che in qualche modo dovrà poi recuperarli dagli affiliati.

Nel frattempo sia l’Adava che la Regione sono al lavoro per aiutare chi si occupa di affitti brevi nel passaggio previsto dalla legge regionale recentemente entrata in vigore. Nella serata di ieri, venerdì 10, a Donnas ha avuto luogo un primo incontro pubblico, mentre ad Aosta gli uffici dell’Adava di via Festaz sono stati potenziati per offrire un adeguato supporto a coloro che decideranno di avvalersi dell’associazione che raggruppa gli attori dell’accoglienza turistica valdostana.

Cooperativa Gestor, piace anche all’Adava

Al Centro congressi di Riva del Garda Fiere e Congressi, la cooperativa Gestor ha celebrato i suoi primi 25 anni di attività con i quasi 500 associati, i fornitori ed i collaboratori che, nel corso di un quarto di secolo, hanno reso il gruppo d’acquisto (che discute con i grandi fornitori ed è in grado di ottenere listini preferenziali, sconti e premi a obiettivo) uno dei principali attori del nord Italia nel settore alberghiero e della ristorazione.

L’evento - martedì scorso, 7 novembre - ha visto il coinvolgimento di alcune delle eccellenze locali di mondi diversi, tra cui quello sportivo, quale segnale di forte radicamento della cooperativa con il territorio.

Fondata nel 1998 da una felice intuizione di 14 soci, imprenditori affermati nel mondo alberghiero e della ristorazione trentina, la cooperativa è cresciuta nel tempo fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento del settore, arrivando ad affermarsi anche in altre regioni italiane, tra queste proprio la Valle d’Aosta. Dal nucleo fondatore, la cui attività era localizzata principalmente nel capoluogo e nei dintorni di Trento, in poco più di 10 anni la cooperativa è riuscita ad associare una novantina di strutture in tutta la provincia, superando in breve tempo i 4 milioni di fatturato.

Nel 2008, sotto la direzione di Nives Tisi, Gestor contava circa 200 imprese associate, un giro d’affari di 20 milioni di fatturato e un ampliamento significativo dei territori serviti, raggiungendo tutti gli angoli del Trentino, oltre a parte del Bellunese e del Trevigiano.

Nel 2016, la cooperativa si è trasferita nella nuova sede di proprietà a Trento, avviando anche una proficua presenza nelle più importanti fiere di settore. Solo 2 anni più tardi, associava 370 strutture, sfiorando i 40 milioni di fatturato. Nel giro di 5 anni, è stata impressa una significativa accelerazione delle attività di servizio dedicate, che non è stata rallentata nemmeno dalla pandemia. Il traguardo dei 50 milioni di fatturato è stato raggiunto nel 2022, con 432 associati e l’ampliamento dei territori serviti al Garda veneto.

Quello in corso si preannuncia invece come un anno da record, con 467 associati, oltre 200 fornitori e un fatturato stimato di oltre 60 milioni di euro.

Adava è diventata partner di Gestor nel 2019, prima della pandemia. Il 2022 è stato (finalmente) un anno di operatività normale che ha restituito importanti risultati. Ora le imprese valdostane associate sono una quarantina, che sviluppano un fatturato in Gestor di circa 6 milioni, il 10 per cento del volume d’affari del gruppo d’acquisto. Nel consiglio di amministrazione la nostra regione è rappresentata da Filippo Gérard, ex presidente Adava. «Durante la serata in tutti i discorsi la Valle d’Aosta è stata spesso citata e presa ad esempio. - racconta Filippo Gérard - La nostra regione costituisce un approccio importante fuori dal Trentino e auspico che possa svilupparsi una collaborazione di successo. La Gestor offre un servizio di controllo prezzi importante anche per gli operatori valdostani».

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