Agenzie di viaggio, prove di ripartenza tra troppe difficoltà: «Questa è solo una boccata d’ossigeno»
La voglia di evadere, di partire per una vacanza e di lasciarsi la pandemia alle spalle è comune a tanti e si riflette positivamente anche sulle agenzie di viaggi che da un paio di settimane, ovvero da quando la Valle d’Aosta è tornata zona gialla, hanno ripreso a lavorare, mediamente più dell’analogo periodo dell’anno scorso. Italia, Spagna e Grecia sono le destinazioni più ambite. Oltre a richieste, alle quali per ora non si può dare seguito, per destinazioni più remote, quali Maldive e Caraibi.
Cip Tours di Saint-Vincent attende il Green Pass, grazie al quale vi sarà la ripartenza completa del settore, e lamenta per il momento che «Il seminato non corrisponde al raccolto» come spiega il titolare Renato Henriod: «Il nostro lavoro si riduce a quello di un ufficio informazioni - per l’80 per cento - e perfino per noi, in questa situazione in continua evoluzione, è difficile restare aggiornati.
I clienti richiedono preventivi, però sono ancora in attesa di decifrare il marasma di informazioni che si accavallano, soprattutto per i viaggi all’estero. Anche tra regioni italiane vi sono disparità; c’è chi richiede la registrazione obbligatoria sul sito, inviando un QR code, e il tampone anche se si è vaccinati. Per alcuni paesi esteri con la sola vaccinazione effettuata da almeno quattordici giorni si è a posto, però si ha il tampone obbligatorio per rientrare in Italia, oltre alla compilazione del Passenger Locator Form. Oppure in altri occorre un tampone negativo quarantotto ore prima della partenza. Diventa complicato gestire tutto. Solo se si uniformeranno le regole, diventerà per noi più semplice lavorare».
Michela Pistilli, referente dell’agenzia Gattinoni Travel Store di Aosta, è soddisfatta dell’andamento del lavoro da maggio, quando si è ripartiti sulle destinazioni italiane, con partenze in pullman per l’aeroporto: «Stiamo iniziando, più gradualmente, a prenotare viaggi anche in Spagna e Grecia, con partenze tra giugno e settembre. I clienti chiedono molte più informazioni, sono attenti alle politiche di cancellazione e, talvolta, stipulano assicurazioni che li tutelino in caso di annullamento. Mai come quest’anno è importante informare il cliente».
Per Nuovo Mondo, agenzia di Aosta di cui è titolare Chiara Fabbri (che è anche Presidente della neo costituita sezione valdostana della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo-Fiavet) il lavoro è decollato da circa due settimane, da quando cioé la Valle d’Aosta è tornata gialla, ed è attesa una crescita esponenziale. «Si lavora più degli altri anni perché le persone vanno guidate. - afferma - Facciamo cinque volte i preventivi che eravamo abituati a proporre. Si opera tanto anche via mail e telefono, perché qualcuno pensa ancora che sia necessario l’appuntamento. In realtà abbiamo un’agenzia grande che può accogliere fino a sei persone contemporaneamente. Il grosso delle partenze sarà tra luglio, agosto e settembre; a giugno ancora poche. Il novanta pe rcento delle richieste è sull’Italia, qualcosa si muove anche su Spagna e Grecia». Tra i problemi, anche per Chiara Fabbri, l’eterogeneità delle regole e i viaggi in pullman con capienza ridotta del cinquanta per cento. «Proprio per le difficoltà a districarsi nella selva di norme diverse, tanti clienti entrano anche solo per prenotare un semplice traghetto, avvalendosi così della nostra consulenza».
Infine anche Valtravel di Pollein, che insieme a Nuovo Mondo e a Vita Tours ha costituito il brand Il Club dei Viaggi, sta accogliendo, da un paio di settimane, un buon numero di richieste, soprattutto su Italia, ma anche su Grecia e Spagna. «Il nostro settore non può vivere di sola Italia, - commenta il titolare Remo Prodoti - questa è giusto una piccola boccata d’ossigeno. Almeno finché non arriverà il Green Pass non sarà possibile tornare alla normalità. I più richiesti sono i villaggi al mare con pacchetto tutto compreso, con partenze da Aosta. Che sulle navette i posti siano ridotti del cinquanta per ento è un controsenso, perché poi in aereo non ci sono limitazioni. Ma, pur tra mille difficoltà economiche e organizzative, siamo soddisfatti di questa ripresa».