Addio alla scultrice Augusta Francisco Verrès piange la “signora degli angeli”
Per Augusta Francisco la scultura è stata una medicina, un’occasione di riscatto in un momento difficile delle propria vita. Donna forte e tenace, con il tempo è diventata un’artista riconosciuta in Valle d’Aosta e anche fuori dai confini regionali: ha partecipato per quasi 30 anni alla Fiera di Sant’Orso e a numerose mostre tra cui, nel 2005, la personale intitolata “L’âme du bois” all’Espace Vallée d’Aoste di Parigi. Le sue opere si possono trovare nei luoghi più vicini - come la Santa Barbara della cappella di Torille, proprio a Verrès - ma anche in quelli più lontani, come l’angelo custodito nel monastero di Santa Maria dei Servi a Valdragone, nella Repubblica di San Marino. Proprio gli angeli erano i suoi soggetti preferiti, ma pure Santi e personaggi del Carnevale storico di Verrès, che emergevano dal legno rispettandone forme e linee e che poi Augusta trattava con colori naturali. Il risultato erano figure e volti di ispirazione tipicamente medievale, nello stile e nel richiamo a una spiritualità genuina.
Augusta Francisco si è spenta lunedì scorso, 2 gennaio, all’età di 93 anni.
Era nata il 12 luglio del 1929 dal falegname Giuseppe Francisco e da Giuseppina Varisellaz, a Saint-Vincent, dove la famiglia si era sistemata per qualche anno dopo aver vissuto in Francia negli anni della ricostruzione dopo la Prima Guerra Mondiale. Augusta era la terza figlia, dopo Yvonne del 1922 e Ivo del 1924, quest’ultimo mancato nello scorso mese di settembre. Era una bimba piccola quando i suoi genitori tornarono nel loro paese d’origine, Verrès, dove Augusta ha trascorso tutta la sua vita. Nel 1954 si sposò con Savino Bovo, che si è spento il 1° maggio del 2020. Vivevano in via Artifizi, dove Savino aveva la sua officina meccanica.
Un grave problema di salute la avvicinò all’artigianato e all’arte nel 1981. «Dopo un’operazione delicata e una lunga convalescenza che mi avevano prostrato nel corpo e nello spirito, avevo bisogno di trovare qualcosa per dimostrare a me stessa che la mia testa funzionava ancora. - raccontava a La Vallée Notizie in un articolo pubblicato nel 2005 - Così ho iniziato a lavorare il legno, dapprima con pezzi piccoli e poi, con il crescere della fiducia nelle mie capacità, sono passata a opere più grandi e a soggetti più complessi e a ricercare legni pregiati e antichi». Il suo approccio fu da autodidatta, anche se un impulso decisivo le venne dalla presenza proprio in via Artifizi del laboratorio di Giovanni Thoux, che la indirizzò sulla strada della scultura. La sua carriera le ha portato delle belle soddisfazioni: oltre alle numerose mostre, nel 2010 alla Fiera di Sant’Orso - dove esponeva con il banco in via Sant’Anselmo, a pochi passi dalla Porta Pretoria - ricevette il premio Fidapa - Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari.
Oltre alla scultura, aveva la grande passione per i viaggi, che ha sempre condiviso con il marito, che stava sempre alla guida del loro inseparabile camper, per loro una specie di seconda casa che li portò in giro per tutta Italia e nel mondo, addirittura fino a Samarcanda partendo da casa e, nel 2001, in un tour dell’Australia di oltre due mesi. Era una delle principali animatrici del Camper Club Valle d'Aosta.
Lascia la figlia Ezia con il marito Ezio Alliod e il nipote Edoardo.