Addio al sovrintendente della Polizia Serafino Siclari

Era uno dei decani dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato, tanto che gli era stato consegnato un attestato di fedeltà. Il sovrintendente in congedo Serafino Siclari è mancato alla veneranda età di 95 anni martedì scorso, 30 aprile, nel Reparto Geriatria dell’Ospedale Beauregard di Aosta, dove era ricoverato a causa di una polmonite. Fiero servitore dello Stato, legato in maniera inossidabile alla sua famiglia verso la quale è sempre stato amorevole e protettivo, Serafino Siclari era nato l’8 giugno 1928 a Scilla, in provincia di Reggio Calabria. Secondogenito di 3 fratelli, rimasti orfani perché il padre morì quando lui aveva 8 anni, appena raggiunta la maggiore età si arruolò in Polizia. La prima destinazione fu Vicenza, poi giunse ad Aosta dove fino alla pensione ricoprì il ruolo di autista dei funzionari in servizio alla frontiera. Una lunga carriera in cui macinò un’infinità di chilometri ma la passione per le auto gli rimase sino alla fine, dato che guidò la sua Fiat Panda fino a 94 anni. Il 2 maggio 1959 si sposò con Elisa Gori, originaria di Cossato, in provincia di Biella (i funerali sono stati celebrati giovedì scorso, giorno in cui sarebbe ricorso il loro 65esimo anniversario), e dalla loro unione sono nati il 20 giugno 1959 Massimo, commesso in negozi di abbigliamento ora in pensione, e il 20 giugno 1961 (quindi lo stesso giorno del fratello, ma 3 anni più tardi) Cinzia che nel 1986 fu la prima poliziotta a prestare servizio alla Questura di Aosta e ora in congedo. Prima di andarsene Serafino Siclari ha resistito con tutte le sue forze perché attendeva la nascita della pronipote Ludovica che ha 20 giorni: un desiderio esaudito, è riuscito a tenerla tra le braccia e dalla felicità una lacrima gli è scesa sulla guancia. I funerali sono stati celebrati giovedì 2 maggio nella chiesa di Sant’Anselmo nel Quartiere Dora.