Addio al sorriso contagioso di Giuseppe “Gioge” Gorret
Giuseppe Gorret - o più semplicemente Gioge - era un personaggio che tutti i frequentatori della Valtournenche conoscevano. Balzava subito all’occhio, complice quel fisico robusto che aveva sin da quando era un ragazzino, e una volta conosciuto non potevi che volergli bene. Semplice, alla mano, amante della compagnia e delle risate, Giuseppe Gorret aveva saputo rispondere sempre con il suo immancabile sorriso alle tante traversie affrontate nel corso della vita.
Nato il 9 ottobre del 1985, aveva perso papà Maurizio e mamma Isabella Maquignaz durante l’adolescenza: un dramma che lo aveva segnato e che era però riuscito a superare grazie all’aiuto degli amici e dei parenti, continuando a vivere nella casa di famiglia, a Maën.
Sin da giovane ha coltivato la passione per la meccanica: per qualche stagione ha lavorato in officina per la società Cime Bianche - poi confluita nella Cervino Spa - e nel tempo libero si dilettava a riparare i motori dei motocarri e dei mezzi agricoli.
Se quel mondo della meccanica per Gioge non aveva segreti, quello della cucina era entrato a far parte della sua vita poco dopo i vent’anni. Per diversi inverni aveva lavorato in alcuni ristoranti sulle piste della Valtournenche, facendosi volere bene da chiunque.
«Era un bravo ragazzo - lo ricorda Franco Carrozza, che lo ebbe alle sue dipendenze per circa dieci anni a Lo Baracon - e un gran lavoratore. Nonostante una vita difficile era sempre di buonumore».
Giuseppe Gorret era ricoverato da poco più di una settimana all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta quando mercoledì scorso, 28 aprile, è mancato improvvisamente, gettando nello sconforto le tante persone che lo conoscevano.
I funerali sono stati celebrati nel pomeriggio di ieri, venerdì 30 aprile, nella chiesa di Valtournenche.