Addio a Teresio Enria, medico amico innamorato della vita e della famiglia

Addio a Teresio Enria, medico amico innamorato della vita e della famiglia
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Il 1° aprile del 1970 era un mercoledì e nella cappella del Priorato di Saint-Pierre si sposarono Giulia Coquillard e Teresio Enria. La strana data dipese dalla disponibilità di Maturino Blanchet, già vescovo di Aosta e parente della sposa, a celebrare l’unione. Nessuno a cominciare da Teresio Enria avrebbe immaginato che quel “Pesce d’aprile” sarebbe diventato una costante della sua vita, perché il medico Enria prese servizio all’Ospedale di Aosta proprio il 1° aprile di qualche anno dopo, allo stesso modo l’urologo Enria andò in pensione ancora il 1° aprile e sabato prossimo, 1° aprile, sarà il giorno delle tumulazione delle sue ceneri nella tomba di famiglia a Trofarello.

A questa certezza di date Teresio Enria abbinava però la consapevolezza dell’imponderabile. Così era successo un giorno di inizio giugno del 1964, quando lui aveva solamente diciotto anni e il papà Beppino morì a cinquanta, improvvisamente. Giuseppe Enria era all’epoca, e dal 1959, primario generale dell’Ospedale di Ivrea, un medico molto conosciuto ed apprezzato, allievo prediletto del luminare torinese Achille Dogliotti, che professore all’Università di Catania lo volle al suo fianco e fu nella città siciliana che Beppino conobbe la futura moglie Erminia. Nel 1943 quando Achille Dogliotti ricevette la cattedra a Torino anche Giuseppe Enria fece ritorno in Piemonte ma la paura dei bombardamenti fece si che la famiglia si trasferisse a Trofarello, in una villa di campagna dove Teresio, venuto al mondo il 28 febbraio del 1946, ed i suoi fratelli Roberto ed Alfredo crebbero, insieme al nonno, anche lui Teresio, e alle zie. Quando il papà assunse l’incarico di primario a Ivrea, la famiglia si trasferì nella città eporediese e qui Teresio frequentò le medie e i primi anni del liceo, fino alla prematura scomparsa di Giuseppe Enria, una scomparsa che lasciò un segno profondo nella sua personalità e che lo spinse verso gli studi in medicina. Anzi dopo la conclusione del liceo al San Giuseppe di Torino, decise di iscriversi ai corsi a Parma, proprio perché non voleva che la memoria del papà e le tante conoscenze nell’ambito accademico, potessero aiutare la sua carriera universitaria. Fu però l’incontro con un altro uomo molto stimato, come Gerolamo Sommo, il genovese arrivato ad Aosta per dirigere il reparto di Urologia, ad indirizzare la vita di Teresio Enria, che da medico a Ivrea venne invogliato a trasferirsi all’allora Mauriziano e successivamente a specializzarsi in urologia e in particolare in andrologia, nell’ambito di una squadra di valenti giovani dottori che costituirà per anni un’eccellenza del nostro ospedale.

D’altronde Aosta e la sua valle erano state sempre un riferimento per Teresio e la sua famiglia. La nonna paterna era originaria di Donnas e per le vacanze estive gli Enria soggiornavano a Cogne. Fu peraltro al ristorante Lou Ressignon degli Allera che Teresio e Giulia si conobbero nell’estate del 1968 e perciò la proposta di salire ad Aosta venne accolta con favore. Qui crebbero i suoi ragazzi Raffaella del 1970, Alessandra del 1975 e Federico del 1978 e soprattutto crebbe Teresio Enria, professionalmente e come uomo, perché il suo modo di lavorare e la sua disponibilità nei confronti dei pazienti erano una cosa rara. Amava la sua famiglia come pochi, amava i luoghi della sua infanzia ed i suoi ricordi, amava il suo lavoro e quindi si dedicava con un’umanità unica a seguire chi soffriva. La sua voce profonda, la sigaretta sempre accesa, la passione incredibile per il Toro, il Torino Calcio che da bambino con nonno Teresio e papà Beppino seguiva al Filadelfia e che non ha mai lasciato, il suo amore incondizionato per Vetan, con la Grivola che guardava dalle finestre e la partecipazione assidua alla festa patronale di Saint Laurent, il tempo dedicato al golf insieme a Giulia, il piacere della compagnia e del buon vivere, la soddisfazione per gli studi dei figli e dei nipoti Sebastiano, Manuele, Noah, Benedetta e Cecilia, tutto questo e molto altro era negli occhi dei tanti che hanno voluto accompagnarlo lunedì scorso e che si sono ritrovati al cimitero di Aosta, perché Teresio Enria ci ha lasciati nella notte tra sabato e domenica nella sua casa della collina, finalmente sereno dopo mesi di sofferenza, un amico prezioso che si è fatto volere bene da tutti coloro che lo hanno incontrato in una vita ricca di soddisfazioni.

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