Addio a Silvio Brunodet, decano delle Guide del Cervino Una vita nella neve, sopravvisse anche a una slavina
Era il decano delle Guide alpine del Cervino Silvio Brunodet, spirato nella notte tra venerdì e sabato scorsi, 5 e 6 novembre, a 94 anni, nella sua casa di Valtournenche, circondato dall’affetto della moglie Fernanda Quey e dei figli Emanuela, Loredana e Giancarlo. I funerali si sono celebrati lunedì 8 novembre alle 10 nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate a Valtournenche, alla presenza del presidente delle Guide Ezio Marlier e di tanti colleghi e maestri di sci. Era molto riservato negli ultimi anni, ma sino alla fine ha amato il canto e la compagnia dei familiari e degli amici, pur nel dispiacere che tanti coetanei fossero già mancati.
Nato a Valtournenche il 13 gennaio del 1927 da Luigi, scultore del legno e abile tornitore, e da Filomena Hérin, era il penultimo di 11 tra fratelli e sorelle: da Giovanni, classe 1910, a Paolo, classe 1928, unico ancora vivo, per molti anni parroco a Diémoz di Verrayes, e poi a Saint-Vincent. I fratelli Brunodet erano affiatati anche in senso canoro, tanto da costituire - fatto più unico che raro - una corale familiare, che nel 1951 partecipò al primo concorso corale regionale nella categoria “familiare”, istituita appositamente, dove vinse il primo premio con medaglia d'oro e una dotazione di 5mila lire. Quasi tutti i fratelli lavoravano con perizia il legno, realizzando galli, grolle e altri utensili, che portavano alla Foire di Aosta. Anche i suoi primi sci artigianali Silvio li ha avuti dal fratello falegname Domenico. Ha imparato a sciare ancora prima di camminare, battendo la pista a piedi prima di fare la discesa.
La vita in una famiglia così numerosa non è stata sempre facile. Da piccolo Silvio Brunodet ha fatto il “cit” negli alpeggi di La Mandaz, aiutando a portare i secchi di latte dalla stalla alla casera; poi, più grandicello, collaborava a portare su la legna.
Alla fine delle elementari, per continuare a sciare, si trasferì a Cervinia con il fratello Giuseppe. Il padre aveva acquistato un piccolo "grenier" al Breuil, una costruzione di assi di legno vicino al torrente, con la stanza-laboratorio dove lavorava Giuseppe, un soppalco per dormire e una cantinetta. Le assi del tetto erano sconnesse e a volte, quando tirava vento, si trovavano al mattino 4 dita di neve sulle coperte. In quegli anni Silvio si guadagna i primi soldi portando le valigie dei turisti dalla corriera all'alberghetto delle Cime Bianche e si comprò il primo paio di sci "veri". Successivamente fece lavoretti nel negozio di Leo Gasperl, ormai trasferitosi stabilmente a Cervinia dalla natia Austria. E proprio Gasperl gli fu maestro. In seguito, quando gareggiava per lo Sci Club Cervino, è stato suo maestro e allenatore pure Rolando Zanni.
A 16 anni, mentre si preparava a una gara di sci sul versante svizzero, venne travolto da una slavina. Rimase 5 giorni in coma e trascorse 5 mesi in ospedale a Zermatt per varie fratture al bacino e alle gambe, ma la passione per lo sci era più forte e pian piano ha ricominciato, fino a frequentare nel 1949 il corso da maestro di sci a La Thuile. Andando in montagna d'estate con Jean Pellissier, è dapprima diventato portatore nel 1946, poi ha frequentato il corso guide a Courmayeur, diventando guida alpina nel 1953.
Nel 1952 partecipò alla costruzione della funivia del Furggen, un impianto dismesso nel 1993 per la rottura di una delle 2 funi traenti, appesantita da manicotti di ghiaccio formatosi di notte. La funivia era alquanto ardita e copriva un dislivello di quasi 1.000 metri, da Plain Maison alla Testa del Furggen, con una sola campata di poco inferiore ai 3 chilometri.
Nei primi anni Cinquanta Silvio Brunodet cominciò a lavorare come maestro di sci in inverno e in estate e come guida alpina accompagnando clienti più o meno famosi. Tra questi, l'editore Giulio Einaudi e il figlio Ludovico, famoso pianista, il regista teatrale Giorgio Strehler, la contessa Valeria Rossi di Montelera e l'attore e playboy Gigi Rizzi.
Nel 1958 conobbe Fernanda Quey, non ancora ventenne, originaria di Ayas, ma venuta a Cervinia a lavorare nell'Albergo Bucaneve. Quando Fernanda finiva di lavorare e tornava nella casa di famiglia a Antagnod, Silvio andava spesso a trovarla a piedi passando per il colle di Nanaz o il Colle delle Cime Bianche, per rientrare a Valtournenche il giorno successivo. Si sposarono nel 1959 a Antagnod. Dal matrimonio nacquero tre figli: nel 1962 Emanuela, che attualmente gestisce la Locanda 4 a Valtournenche, nel 1965 Loredana e nel 1967 Giancarlo, che si occupano entrambi dell'Albergo Etoile de Neige, vicino alla casa di famiglia, costruito e inaugurato da Silvio nel 1965.
Con clienti particolarmente allenati Silvio Brunodet riusciva persino a concludere l'ascensione del Cervino in giornata. Appena poteva, portava la moglie e i bambini in montagna, d'estate anche a trovare i nonni in val d'Ayas. Insegnò ai figli a sciare, e d'inverno li conduceva nei lunghi fuori pista che erano la sua passione. Anche se, alla fine, nessuno dei 3 seguirà le sue orme come maestro di sci e guida alpina.
Ritiratosi dall'attività lavorativa nel 1992, ha continuato a sciare fino al 2014. Poi si è goduto il meritato riposo, circondato dall'affetto e dalle attenzioni della moglie, dei figli e dei quattro nipoti André e Isabelle Improta, Pierre Frassy e Tommaso Brunodet.