Addio a Sigismondo Pierucci: ha dato la patente a generazioni di valdostani

Addio a Sigismondo Pierucci: ha dato la patente a generazioni di valdostani
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Per generazioni di valdostani a cui ha dato la patente era l’«ingegnere», anche se Sigismondo - Mario per parenti e amici - Pierucci in effetti era laureato in Scienze politiche, una laurea conseguita a 77 anni, dopo avere iniziato alla fine degli Ottanta insieme a tanti giovani, che lo ricordano ancora per la voglia di apprendere e per la simpatia, diverso dall’esaminatore della Motorizzazione civile, ma sempre e comunque uomo rigoroso.

La barba scolpita e lo sguardo severo, rivelavano il suo carattere, forgiato da una grande determinazione. Sigismondo Pierucci, mancato all’età di 94 anni domenica scorsa all’Ospedale Beauregard di Aosta, aveva tagliato i traguardi della sua vita proprio grazie a un carattere estremamente deciso. Nato l’8 settembre 1930 a Brufa, nel Comune di Torgiano, in provincia di Perugia, era il quarto di 6 fratelli e si arruolò in Marina all’età di 17 anni e nel frattempo completò gli studi di ragioniere. Dopo aver vinto il concorso alla Motorizzazione Civile nel 1957, fu destinato prima a Torino, poi ad Alessandria e quindi nel 1959 ad Aosta dove di fatto aprì l’ufficio che inizialmente si trovava di fronte alla stazione ferroviaria, nel palazzo dell’allora Questura, poi nella zona del parcheggio dell’ovovia per Pila, dietro al distributore di benzina e al Motel Pila, infine a Grand Chemin di Saint-Christophe. Il suo incarico era di estrema responsabilità e così lo viveva, come ispettore ed esaminatore delle patenti non solo per le automobili, ma anche per motociclette, pulmann, ambulanze, camion ed autoarticolati, nonché per il rilascio delle licenze per le linee di bus e per gli impianti a fune, con relativi certificati di revisione.

Il 7 ottobre 1962 si sposò a Perugia con Giuliana Monottoli che nel 1967 aprì ad Aosta la famosa boutique “Luisa Spagnoli”, sotto i portici del Palazzo Augusta Pretoria in via Gramsci, di fronte alla Regione, donna elegante che ogni sera Sigismondo Pierucci accompagnava a casa, in viale Federico Chabod, sempre a braccetto, salutando i tanti che incontravano lungo il loro percorso. Dal matrimonio nacque il 16 settembre 1963 Pier Paolo, architetto ora impiegato alla Cogne, sposato con Giovanna Perretta e papà di Letizia, Gabriele e Beatrice.

In pensione dal 1998 dopo ben 42 anni di servizio, Sigismondo Pierucci era rimasto profondamente legato al suo paese natale, appassionato di viaggi, di politica - democristiano da sempre - e di calcio: grande tifoso del Milan, in particolare fan di Gianni Rivera, simpatizzante chiaramente del Perugia dei miracoli degli anni Settanta con Ilario Castagner, fu nel direttivo dell’Aosta Calcio nei periodi d’oro. Non mancò, poi, l’impegno sociale, iscritto per 30 anni all’Associazione Les amis du coeur du Val d'Aoste, dove per un ventennio ricoprì la carica di vice presidente distinguendosi per il suo dinamismo e la capacità di dialogo. In particolare, assieme a un altro socio già scomparso, Paolo Stivaletta, andava a trovare in ospedale i cardiopatici che dovevano subire, o avevano già subito come lui, un intervento al cuore a Milano per incoraggiarli e rassicurarli.

I funerali dell’«ingegner Pierucci», fondatore della Motorizzazione Civile aostana ed integerrimo esaminatore di giovani e meno giovani aspiranti guidatori, sono stati celebrati martedì scorso, 24 settembre, nella chiesa di Sant’Orso ed ora riposa nel cimitero di Brufa, il suo posto del cuore.

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