Addio a Severino Ducly, il mitico “Billy”

Addio a Severino Ducly, il mitico “Billy”
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Si chiamava Severino Ducly ma lo sapevano in pochi. Per tutti era “Billy”, o “zio Billy”. Con i suoi capelli lunghi e la folta barba bianca, era un personaggio popolare e amatissimo a Châtillon, dove abitava, ma pure nella Valtournenche. Per i bambini era una sorta di Babbo Natale e lui in diverse occasioni si è divertito a vestirne i panni, per regalare qualche momento di allegria. “Billy” era così: ruvido all’apparenza ma con un cuore d’oro e una simpatia contagiosa. La triste ironia della vita ha voluto che si spegnesse proprio nel corso delle festività natalizie: giovedì scorso, 31 dicembre, il fratello Pierre lo ha trovato privo di vita nella sua casa di Chameran, stroncato da un infarto. Aveva 67 anni.

Era nato l’8 agosto del 1953 a Bourg-Saint-Maurice, dove i genitori Primo Ducly e Palmira Carlon - originari rispettivamente di Antey-Saint-André e di La Magdeleine - erano emigrati in cerca di lavoro. Entrambi i loro figli nacquero Oltralpe: oltre a Severino, il più giovane Pierre, classe 1958. Nel 1961 la famiglia tornò a vivere a Châtillon.

Severino Ducly studiò da chef e lavorò nelle cucine di numerosi ristoranti: al Billia e al Batezar di Saint-Vincent ma pure fuori dai confini regionali, in particolare all’Hotel Des Bains di Venezia. Poi una malattia agli occhi lo costrinse a stare lontano dai fornelli. Uomo dalle mille risorse, si seppe reinventare in tanti modi: fu scavatorista per diverse imprese edili, poi per parecchi anni se ne andò in Francia dove si mantenne facendo svariati lavori, tra cui il giardiniere. Tornò in Valle d’Aosta 12 anni fa, a vivere a Chameran, al piano sotto la mamma Palmira, che ha compiuto 92 anni mercoledì 23 dicembre scorso. Divenne per tutti una figura famigliare, sempre impegnato in mille cose o in giro con il suo cane bianco e nero. Amava la montagna e la natura. Per un paio di stagioni si occupò di mantenere il verde pubblico per il Comune di La Magdeleine e passava le estati lì, benvoluto da tutti. Era sempre pronto a farsi in quattro e la sua presenza istrionica era un’attrazione alle feste di paese, dove divertiva tutti con le sue battute, che moltiplicavano il loro effetto pronunciate da quell’uomo con la barbona e i lunghi capelli bianchi trattenuti dall’immancabile fascia in testa. «Come mi chiamo? “Zio Billy”. Non importa il nome vero, mi conoscono tutti così».

Una cerimonia al tempio crematorio di Aosta si terrà martedì prossimo, 5 gennaio, alle 15. Severino “Billy” Ducly lascia la mamma Palmira Carlon, il fratello Pierre e il figlio Hemyl.

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