Addio a Roberto Sacchetto, il pasticcere che nel 1993 aprì il negozio la Dolce Voglia
Una vita dedicata al lavoro. Si può riassumere così l’esistenza di Roberto Sacchetto, l’inventore della pasticceria Dolce Voglia di Courmayeur venuto a mancare martedì scorso, 5 gennaio, all’età di sessantotto anni. L’arte di cucinare i dolci l’aveva nel sangue e la sua carriera in cucina iniziata precocemente - alla tenera età di quattordici anni - gli permise di scoprire presto la sua strada.
Nato a San Damiano d’Asti il 14 giugno del 1952, nell’estate del 1966 raggiunse per la prima volta Courmayeur per stare insieme alla mamma Rosetta, che lavorava come cuoca ai piedi del Monte Bianco. Roberto si fermò lì, in quella Valle d’Aosta che conosceva appena dalle carte scolastiche ma che battezzò subito come la sua nuova casa. Per imparare il mestiere non c’erano corsi da seguire, solo tanta fatica da mettere in conto. Iniziò come ragazzo di bottega nella storica Pasticceria Crestani di piazza della Repubblica ad Aosta per poi tornare a Courmayeur dai Gialdrone, altro nome che è sinonimo di dolcezza e lavoro fatto a regola d’arte.
Roberto Sacchetto si mise subito in evidenza, visto che era uno dei pochi che non aveva problemi nel coprire una mattinata di lavoro in più o a rimanere oltre l’orario prestabilito. La sua abnegazione era esemplare e grazie anche a questa qualità - oltre che alla grande professionalità - nel 1993 riuscì a vincere una scommessa che aveva fatto con se stesso, quella di aprire un locale per conto suo. A Entrelevie nasceva la Dolce Voglia, una pasticceria che nel corso dei suoi ventisette anni di storia è stata rivendita sia all’ingrosso che al dettaglio e pure bar e caffetteria nella nuova sede di via Regionale. Roberto Sacchetto, in negozio, si vedeva poco. Più facile incontrarlo nei laboratori, intento a cucinare qualche manicaretto. Le sue giornate erano molto simili tra di loro: al lavoro dalle cinque di mattina - che diventavano le tre, in alta stagione - fino a sera, uscendo solo per le consegne a domicilio.
Fu proprio sul lavoro che incontrò Nicoletta Gianculli, la donna con la quale aveva condiviso l’esperienza di la Dolce Voglia e sposata nel 2016. Nicoletta gli è stata accanto negli ultimi difficili anni di una malattia che non lascia scampo e che Roberto ha sempre affrontato con la grinta di sempre. Uomo con il carattere e la tempra della gente di una volta, si è spento nella serata di martedì 5 gennaio all’Ospedale regionale di Aosta, dov’era ricoverato da due mesi. Nel pomeriggio di ieri, venerdì 8 gennaio, i funerali sono stati celebrati a Courmayeur, il paese che lo aveva accolto quando era ancora un ragazzo e nella quale aveva imparato a diventare uomo.