Addio a Odilla Stevanon, gentile e determinata è stata una delle colonne dell’Aido di Aosta

Addio a Odilla Stevanon, gentile e determinata è stata una delle colonne dell’Aido di Aosta
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Era una bella persona, Odilla Stevanon. Non solo esteriormente, dato che era sempre perfettamente in ordine - curata tanto nei capelli, dall’inconfondibile colore rosso, quanto nel trucco e nell’abbigliamento ricercato -, ma pure nell’anima, generosa e altruista. Fu, infatti, tra i pionieri dell’Aido in Valle d’Aosta. All’inizio degli anni Settanta, quando l’allora assessore regionale alla Sanità Angelo Mappelli di Cogne cercava adesioni al nascente gruppo di quella che sarebbe stata la Sezione Aido di Aosta, lei non ebbe esitazioni e fu tra i primi a iscriversi, con la tessera numero 25. Venne anche eletta vice presidente e poi fece sempre parte del direttivo senza risparmiarsi mai, dato che assicurava la sua presenza in tutte le iniziative per la promozione della donazione di organi. Ebbe un ruolo propulsivo pure nell’Associazione Ana Moise che si occupa di salvare bambini malati nati in paesi in cui non possono ricevere cure adeguate, prima con il compianto fondatore Alessandro Gal e poi con l’attuale presidente Pier Giorgio Janin. Inoltre faceva parte del Circolo Valdostano della Stampa.

Gentile ma energica - fu una delle prime donne ad ottenere negli anni Cinquanta la patente in Valle d’Aosta - riusciva a infondere coraggio a parenti, amici e semplici conoscenti che si trovavano ad affrontare le avversità della vita. La stessa determinazione che aveva mostrato nei momenti più difficili, come la perdita del fratello Ferruccio a soli 33 anni o la scomparsa del marito Biante Ghidoni, originario di Ferrara, prima operaio della Cogne e poi infermiere all’Ospedale di Aosta, sposato nel 1953 e mancato nel 2013. Odilla Stevanon era nata il 19 febbraio 1935 ad Aosta. I suoi genitori, Antonio e Pierina Faccin, erano originari del veronese e ad Aosta il padre, ciabattino dotato di un innato spirito imprenditoriale, si dedicò con successo al commercio aprendo il Calzaturificio Valdostano che, sino alla fine degli anni Sessanta, era in via Sant’Anselmo all’angolo con via Sant’Orso, dove si producevano dalle scarpe eleganti agli scarponi per alpinisti. Prima che l’attività venisse ceduta, Odilla Stevanon, che aveva frequentato l’Avviamento commerciale a Torino, aveva aiutato il padre nella contabilità. Poi, dopo il matrimonio, si dedicò alla famiglia e ai figli, Stefano del 1956, psicologo e presidente di Savoir&Faire Vd’A - Associazione di promozione sociale degli Assistenti Personali e degli Operatori Socio Sanitari - , e Rossana del 1959, impiegata all’Irv. Odilla Stevanon si è spenta all’età di 89 anni domenica 7 luglio al JB Festaz e i molti che le volevano bene si sono stretti accanto ai suoi cari durante le esequie martedì 9 all’Immacolata.

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