Addio a Luciano Serini, storico gestore del parcheggio di piazza Narbonne

Addio a Luciano Serini, storico gestore del parcheggio di piazza Narbonne
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Un burbero dal cuore grande. Quello stesso cuore che all’età di 87 anni ha tradito Luciano Serini domenica scorsa, 10 marzo, all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta, dove era stato ricoverato il giorno prima per uno scompenso cardiaco.

Era un volto noto del centro storico, Luciano Serini, perché dal 1980 al 1992 aveva gestito con la famiglia il parcheggio comunale coperto di piazza Narbonne - poi chiuso - e, successivamente, fino al 2002, quello di via Carrel. «Vado da Serini» dicevano i suoi tanti clienti, dato che la struttura di piazza Narbonne - dove all’epoca si trovava la stazione dei pullman - era frequentata dai dipendenti regionali, dai clienti dell’Hotel Europe (che aveva riservato alcuni posti auto) e dai tanti che scendevano a fare le commissioni ad Aosta, con l’abituale “pienone” del martedì. Era sempre disponibile con tutti, Luciano Serini, e tanti gli lasciavano le chiavi dell’automobile affinché la parcheggiasse. Fiducia totale. D’altro canto per Luciano Serini il rapporto umano era imprescindibile, tant’è che quando accettò di gestire il parcheggio di via Carrel “soffriva” la presenza del vetro dell’ufficio che lo separava dal pubblico.

Un modo di concepire la vita che era strettamente legato alla sua infinita passione per lo sci di fondo. Una disciplina che aveva praticato quando era nella Guardia di Finanza. Nato a Vermiglio, in Trentino, il 16 ottobre 1931, la divisa gli aveva fatto girare il nord Italia ed era giunto da Alessandria ad Aosta nel 1967 con con la moglie Lina Manzi e i figli Attilio, nato il 4 agosto del 1960 a Como, Patrizia, venuta alla luce il 26 settembre del 1961 a Colle Isarco, e Ornella, nata il 3 novembre del 1962 a Bressanone. Era uno sport, il fondo, che conosceva profondamente, tanto che aveva ricevuto un encomio solenne nel 1973 per aver allenato i militari fondisti di un nucleo sciatori delle Fiamme Gialle. Una passione che aveva mantenuto anche successivamente, in veste di rappresentante del marchio di sci finlandese Karhu, che aveva quale logo un orsetto. Un’attività che svolse fino al 1983 e per la quale viaggiava instancabilmente in tutta la Valle d’Aosta. Un amore, quello per gli sci stretti, che condivideva con il grande fondista Franco Nones di cui era intimo amico ma anche con l’allora presidente dell’Asiva Angelo Alliod e con Carlo Trossello dello Sci Club Aosta.

Una folla di amici si è stretta accanto ai suoi cari mercoledì 13 marzo, per i funerali nella Cattedrale di Aosta. Resterà, in tutti coloro che lo hanno conosciuto, il ricordo di un uomo che nell’autenticità dei rapporti umani aveva il suo primo valore.

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