Addio a Ivo Favre, “orso” dal cuore grande Una vita per l’allevamento e per le reines

Addio a Ivo Favre, “orso” dal cuore grande Una vita per l’allevamento e per le reines
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Un orso dal cuore grande. Era così Ivo Favre, spentosi venerdì scorso, 20 agosto, nella sua casa di Ollomont, dove i famigliari hanno voluto assisterlo con amore sino alla fine. Perché era giusto che il suo ultimo respiro non fosse in una stanza di ospedale ma tra le montagne che aveva tanto amato e dove aveva vissuto per tutta la vita, accudendo i suoi animali, senza mai risparmiarsi nel lavoro, nella fatica. Le reines erano la sua passione ed è stato anche grazie al suo impegno che nel 1977 è nato - da un piccolo gruppo di allevatori di Ollomont e di Doues - il comitato zonale che fece introdurre nel calendario regionale l’eliminatoria della Coumba, prima a By di Ollomont e poi - ad anni alterni - a By e a Champillon di Doues. «I giorni della battaglia era sempre presente, a disposizione. - ricorda l’ex sindaco di Doues Eugenio Isabel, segretario di quel primo comitato del 1977 - Si dava da fare per la preparazione del campo e poi anche, il giorno del combat, per cucinare la polenta, prima che arrivassero le Pro Loco. Era una persona su cui potevi sempre fare affidamento. E’ stato per tantissimi anni membro del comitato locale e per trenta anche delegato in quello regionale».

Era nato il 15 gennaio del 1941, da papà Enrico e mamma Odilla Vevey, famiglia di allevatori. A 11 anni, terminate le scuole elementari, avrebbe potuto continuare a studiare perché era un bambino intelligente e sveglio. Invece decise di sua iniziativa di mollare tutto e di lavorare nell’azienda del papà, che sarebbe diventato il suo mondo. Nella stalla di Croux ha avuto fino a una trentina di bovine e negli anni insieme a papà Enrico - mancato nel 1983 - ha condotto vari alpeggi nella zona di Ollomont: a Bérouard e all’Alpe Berrio. Nel 1981 costruì la stalla nuova - sempre a Croux, vicino alla vecchia casa - ma non cambiò mai il suo modo di lavorare. Faceva tutto da solo e per tutta la vita ha munto le sue mucche a mano. «Quando non ci riuscirò più, chiuderò l’attività» diceva. Sacrifici che sono stati ripagati da soddisfazioni, come quando ricevette un premio per il latte migliore conferito in latteria. Nel campo delle reines, le sue punte di diamante sono state Killy e Turin, capaci di conquistare il bosquet di reina nell’arena di casa a By. Dietro la caratteristica barba folta e i modi apparentemente bruschi, nascondeva un carattere profondamente buono e una grande generosità che metteva a disposizione di chiunque avesse bisogno. Nel 2012 sono cominciati i primi problemi di salute e Ivo Favre ha iniziato a vendere le sue bestie, conservando solo una o due mucche e qualche asinello, a fargli compagnia. Poi, nel 2014, il crollo fisico e i lunghi anni della malattia, sempre assistito con amore dalla sorella Rosanna e da tutta la famiglia. Per sua espressa volontà i funerali sono stati celebrati in forma civile, lunedì scorso, 23 agosto, nella piazza di Ollomont. Oltre alla sorella Rosanna, lascia il cognato Eliseo Loriot - noto commerciante ad Aosta e sindaco di Ollomont dal 1975 al 1980 -, la nipote Nelly con il marito Andrea Bonato e la pronipote Alice.

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