Addio a Guido Sportelli, storico direttore del Coro Penne Nere

Addio a Guido Sportelli, storico direttore del Coro Penne Nere
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Nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 gennaio, all’Istituto Clinico Città Studi di Milano, dove era ricoverato, è mancato all’età di 88 anni Guido Sportelli. E’ stato il primo e storico direttore del Coro Penne Nere per 42 anni, dal 1962 fino al 2003. A lui si sono susseguiti Alessandro Jannel e Alessandro Comoglio. Dal 2010 al 2019 la guida del coro è stata affidata a Marilena Alberti. L’attuale direttore è il maestro Fabrizio Engaz. Nato a La Spezia l’11 settembre 1935, Guido Sportelli ha esercitato la professione di avvocato a Torino dal 1960 al 2001, anno nel quale ha cessato l’attività forense. Ha dedicato gran parte del suo tempo libero alla coralità e alla valorizzazione del patrimonio culturale valdostano. Ad Aosta era giunto nel 1961 per prestare servizio alla Scuola Militare Alpina come Sottotenente di complemento. Il suo arrivo era stato, però, preceduto dalla fama di cantante ed armonizzatore conquistata con il Coro La Grangia di Torino. Subito gli avevano, infatti, proposto di prendere la direzione delle Penne Nere. E lui aveva accettato. Figura carismatica, piena di fascino, che ha sempre saputo guidare i coristi con grande professionalità, curandone la preparazione nei minimi dettagli, con il Coro Penne Nere Guido Sportelli ha dato voce ai canti popolari valdostani e li ha fatti conoscere ed apprezzare in Italia e all’estero a partire dall’inizio degli anni Sessanta con le prime pubblicazioni realizzate su richiesta della Fonit Cetra di Torino e costituite da 2 LP di 24 brani valdostani dal titolo “Canti della Val d’Aosta 1 e 2” del 1964 e del 1967, che ebbero un positivo riscontro a livello nazionale. In quel periodo venne riconosciuto a Guido Sportelli il titolo di membro della “Confrérie de la Grolla”. E’ del 1971 la pubblicazione da parte della Fonit Cetra del disco “Espoir” incentrato su di un repertorio valdostano, alpino e piemontese e con l’aggiunta di composizioni francesi dedicate alla Valle d’Aosta.

La sua opera più importante è la pubblicazione, negli anni Ottanta del libro-disco “Un jour… nouveaux chants valdôtains d’autrefois” che riunisce 10 canti valdostani, di grande interesse ma in gran parte dimenticati nella memoria collettiva, raccolti a Valtournenche, negli anni Trenta, dalla viva voce dei residenti e contenuti in un manoscritto del maestro Mario Fighera, già direttore dell’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino. Il disco con le armonizzazioni del maestro Fighera, le rielaborazioni di Guido Sportelli ed il paziente lavoro di apprendimento svolto con il Coro Penne Nere viene presentato ufficialmente anche al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ed entra a far parte della discografia e bibliografia per la ricerca del canto popolare.

Guido Sportelli ha composto ed armonizzato anche canti inediti, quali “Ma Vallée”, “Viou Racar” ed il celebre “Le Pays Natal” che sono entrati a far parte della tradizione popolare valdostana, conosciuti ed eseguiti da altri cori in diverse occasioni pubbliche. Nel 2007 era stato insignito dell’onorificenza Ami de la Vallée d’Aoste. I funerali sono stati celebrati a Milano giovedì 11 gennaio. Era presente una delegazione del Coro Sant’Orso che ha intonato 3 canti: “Tebe Poem”, “Le Pays Natal” e “Signore delle cime”. Guido Sportelli lascia la moglie Franca Busani e il figlio Paolo, di professione musicista.

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