Addio a Bruno Viérin, storico postino e pioniere dei maestri della Scuola di sci di Pila

Addio a Bruno Viérin, storico postino e pioniere dei maestri della Scuola di sci di Pila
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Quando la Scuola di sci di Pila nacque nel dicembre 1949 i maestri erano solo due, Piero Rosset e Mario Bechaz, e quindi per raggiungere il numero minimo di quattro vennero coinvolti gli istruttori militari Angelo Bettega e Renato Belletti. Poi al gruppo si aggiunse Dario Nicoli, seguito da un altro militare, lo scultore Mario Stuffer. Erano veramente pochi ma lo Ski Club Pila di Gressan fondato nel 1948, formando i giovani atleti permise ad alcuni di loro di “tentare” l’esame da maestro e costruirsi una vita diversa: i primi furono Bruno Viérin e Olindo Frachey, entrati a fare parte della Scuola di Pila dal 1961.

In questa storia dello sci che appare oggi così lontana da noi, Bruno Viérin di Chevrot, nato il 27 marzo 1934 da papà Isidoro e Maria Secondina Perrier originaria di Etroubles, vide un futuro per lui venticinquenne e si iscrisse al corso per allievi maestri al Terminillo di Roma superandolo nell’aprile del 1960. Il suo primo inverno di insegnamento fu quindi quello del 1961, continuò per quarant’anni, seguendo l’evoluzione della stazione e lavorando molto per la Valtur ed i suoi gruppi, in modo da conciliare la passione per lo sci con il lavoro di portalettere a Gressan.

Un “postiglion” molto particolare, che in inverno saliva fino a Pila con l’ovovia e la grande borsa di cuoio, per poi scendere con gli sci e consegnare la posta in tutti i villaggi della collina, concludendo il suo percorso in paese. D’altronde Bruno Viérin non ha mai voluto prendere la patente dell’auto, a lui bastavano gli sci, la Vespa suo mezzo di lavoro e l’Ape, anzi quando agli inizi a Pila i clienti scarseggiavano ed invece abbondavano a Cervinia partiva all’alba da Ampaillan, già parrocchia di Chevrot ma Comune di Charvensod, posizionando gli sci su di una spalla ed affrontando la lunga trasferta, con ritorno al buio e la strada illuminata solo dalla fioca luce del faro.

Dopo avere conseguito l’abilitazione di allievo maestro Bruno Viérin aveva preso anche moglie, il 6 agosto 1960: Anna Maria Marchesin di Gressan, conosciuta in paese e figlia di Giuseppe originario del Veneto, trasferitosi in Valle d’Aosta per lavorare alla Cogne. Dalla loro unione sono nati Fabrizio nel 1961, Manuela nel 1964 ed i gemelli Marco e Paolo nel 1972.

Un uomo dal carattere non facile, grande lavoratore, che seguiva le stagioni con le sue occupazioni e che non tralasciava mai la campagna, con la vigna ed i frutteti di meli e peri, appassionato di sci fino all’ultimo tanto da gareggiare per decenni sino alla categoria Pionieri e da laurearsi più volte campione italiano dei dipendenti delle Poste. Una fibra eccezionale, temprata dai sacrifici per sostenere la sua famiglia in ogni necessità, aiutando i figli che lo hanno accudito con amore fino all’ultimo, fino a martedì scorso, 3 settembre, quando è mancato al Refuge Père Laurent, dopo avere convissuto per quindici lunghi anni con l’Alzheimer.

Il “maitre diseski” e “postiglion” Bruno Viérin è stato salutato giovedì 5 nella chiesa di Charvensod mentre la pioggia che cadeva ha ricordato a molti di quando la posta si consegnava sempre e comunque, anche con gli sci o in Vespa, come faceva lui.

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