Addio a Berto Gachet, volontario del Soccorso della Valpelline con la montagna nel cuore
Il destino di Umberto Gachet, Berto per i tantissimi amici, si è compiuto domenica scorsa, 24 marzo, nel luogo che amava sopra ogni altro: l’abitazione che aveva ristrutturato a Glassier di Ollomont. Era andato lì per sbrigare i lavori di primavera e poco prima aveva parlato con la vicina di casa e amica Lucia Cheillon. E’ stata lei, verso le 15, a notare che era accasciato sul ciglio della strada e a prestargli i primi soccorsi. Ha immediatamente dato l’allarme cercando di rianimarlo, un tentativo poi proseguito a lungo dal medico giunto a bordo dell’elicottero che ha utilizzato il defibrillatore. E’ stato purtroppo tutto inutile: il grande cuore di Berto Gachet non ha più ripreso a battere. Aveva 82 anni e se ne andato dopo aver abbracciato un’ultima volta con lo sguardo le sue adorate montagne. Berto Gachet era nato il 22 gennaio 1942 e aveva 2 fratelli: Bruno, il primogenito venuto alla luce nel 1936 e mancato nel 1990, ed Ermanno, classe 1937, scomparso 10 anni fa: il 29 marzo 2014. I loro genitori erano Emilio Gachet - detto Attilio - e Letizia Ansermin che vivevano di agricoltura e allevamento. Attività proseguita solo da Bruno, perché Berto ed Ermanno andarono a studiare in Piemonte. Dopo il diploma di perito elettrotecnico conseguito a Biella, Berto Gachet fu assunto alla Cogne dove lavorò fino alla pensione raggiunta a poco più di 50 anni. Ma Berto Gachet certamente non ha avuto tempo di annoiarsi perché è stato un uomo sempre estremamente attivo, energico, pieno di passioni e di interessi fino alla fine dei suoi giorni. Tanto per cominciare aveva la montagna nell’anima e la sua zona preferita era la conca di By. Perciò, pur continuando ad abitare a Valpelline, aveva ristrutturato la casa a Glassier di Ollomont dove andava appena poteva e dove è mancato. Inoltre, era un grande appassionato di caccia e di pesca nonché un provetto apicoltore - aveva le arnie a Valpelline e Ollomont da cui otteneva un prelibato miele della varietà Millefiori - e coltivava 2 frutteti - i cui alberi producono mele Golden - a Valpelline. Tantissimi, poi, gli amici con cui giocava a carte - belote e scopa - e a bocce. Era stato per parecchi anni membro del Direttivo dell’Associazione Valdostana Rebatta, sport popolare in cui si era distinto negli anni Sessanta e Settanta, militando anche in prima categoria, ultimo Gachet di quella generazione di appassionati rebattisti di Valpelline, dopo che sono già mancati Beppe, Ugo ed Ermanno Gachet, i cui figli, altrettanto appassionati - Paolo, Sandro e Andrea - sono stati ottimi giocatori nei decenni successivi. Non mancava il suo impegno nel sociale: da 21 anni Berto Gachet faceva parte dei Volontari del Soccorso della Valpelline e con la Fiat Panda dell’Associazione accompagnava gli anziani a fare la spesa o alle visite mediche, tanto che aveva prestato servizio anche la settimana scorsa. Sempre con un bellissimo sorriso, accogliente ed estroverso, Berto Gachet era poi affezionatissimo al suo pastore tedesco di 6 anni Muguet che ora è disperato perché non ha più il suo adorato padrone. I funerali, ai quali ha partecipato una folla di amici, sono stati celebrati martedì scorso nella chiesa di Valpelline da don Ivano Reboulaz con la cantoria accompagnata all’organo dal maestro Angelo Filippini, direttore del Coro Sant’Orso. Berto Gachet lascia il figlio Herik e un vuoto immenso nella sua famiglia, a cui era profondamente legato, e in tutta la comunità che lo ricorderà come un esempio di bontà e di generosità.