Adava, si è insediato l’esecutivo dell’associazione Il presidente Luigi Fosson: «Gestione condivisa»
E’ stato nominato all’unanimità, su proposta della presidenza, nella serata di mercoledì scorso, 16 novembre - in occasione della prima riunione del neo-eletto consiglio direttivo - il nuovo esecutivo dell’Adava, in buona sostanza la giunta operativa dell’associazione degli albergatori. In questa occasione si è parlato dei dossier che verranno assegnati ai membri dell’esecutivo, che di fatto avranno funzioni da «assessori», ognuno con uno o più settori da seguire, assegnati o scelti a seconda delle competenze. I membri dell’esecutivo Adava sono Stefano Cavaliere dell’Hotel Gran Baita di Courmayeur, Giovanni Falzone dell’Hotel Re delle Alpi di La Thuile, Erika Galassi dell’Hotel Milleluci di Aosta, Camillo Rosset dell’Agriturismo Maison Rosset di Nus, Davide Perrin del Ristorante Alpe Gorza di Torgnon, Matteo Zanetti dell’Hotel Excelsior Planet di Breuil-Cervinia e Daniele Valverde dell’Ellex Hotel di Gressoney-La-Trinité. Le deleghe saranno decise durante la prima riunione dell’esecutivo, lunedì prossimo, 28 novembre.
«Ho voluto una presidenza la più condivisa possibile» commenta il presidente Luigi Fosson. «Con i sette colleghi ci divideremo i compiti. Ognuno riferirà all’esecutivo e si potrà fare aiutare anche da altri membri del consiglio direttivo o da altri albergatori competenti a seconda dei temi. Sarà una gestione molto partecipata».
I dossier sono tanti e spaziano da ciò che riguarda i collaboratori e il personale ai contatti con le scuole alberghiere e agli scambi internazionali, dall’ospitalità del personale stagionale o dei lavoratori che decidono di trasferirsi e di vivere tutto l’anno in montagna, ai trasporti, tema strategico visto che l’asse centrale della regione è «servito» ma le valli laterali hanno bisogno di collegamenti sia per i turisti sia per i lavoratori. E ancora il media booking, i rapporti con gli Office du Tourisme e la comunicazione.
«A volte sfugge anche agli albergatori la ricchezza culturale del nostro territorio, dal Forte di Bard ai castelli dell’Alta Valle» conclude Luigi Fosson. «Spesso vi è mancanza di attenzione alla comunicazione, che invece dovrebbe diventare più precisa ed evidente».