Ad Arnad non si ferma l’organizzazione della Rencontre des Emigrés
Nonostante la situazione difficile di questi giorni, ad Arnad si continua a lavorare con impegno e costanza per la Rencontre Valdôtaine des Emigrés che è programmata per domenica 9 agosto prossimo nel Comune della bassa valle. Non sembra preoccupato il sindaco Pierre Bonel. «Per quanto sia una situazione complicata - afferma - non sta rallentando la preparazione dell’evento, dal momento che siamo più che altro nella fase organizzativa del lavoro». Molti sono infatti i progetti in vista di questa giornata di festa, giunta quest’anno alla sua quarantacinquesima edizione.
Per il mattino è previsto un incontro alle 9 nell’area La Keya, da cui, dopo il discorso ufficiale delle autorità comunali e regionali, partirà la Banda per accompagnare i partecipanti sino alla chiesa, dove si terrà la Messa in lingua francese. Al termine della funzione verrà poi svelata una targa con cui Arnad ricorderà i suoi émigrés. Al termine della cerimonia si ritornerà tutti nell’area La Keya per il pranzo.
Per il pomeriggio, invece, l’organizzazione comunale si sta impegnando per la realizzazione di varie iniziative, volte ad accontentare tutti. «Abbiamo in programma molte attività.- spiega Alexandre Bertolin, giovane assessore comunale e tra i principali organizzatori - Abbiamo già contattato l’Assessorato regionale che ci ha confermato la disponibilità del Castello Valleise, che quel giorno sarà eccezionalmente aperto e per il quale sarà disponibile una visita guidata. In alternativa sarà possibile fare una passeggiata nel borgo di Ville, o sino a Echallod. Infine stiamo preparando delle visite guidate all’azienda Bertolin, per mostrare la preparazione e la lavorazione dei salumi».
Oltre all’organizzazione effettiva della giornata, numerose sono le iniziative e le attività a cui si sta lavorando. «Per queste sì, in effetti la situazione attuale sta causando qualche disagio. - confessa Alexandre Bertolin - Era nostra intenzione creare una mostra con le vecchie foto dei nostri concittadini, che ritraessero le persone che sono emigrate oppure coloro che, già nati all’estero, tornavano ad Arnad, soprattutto durante le estati, a trovare i parenti rimasti in Valle, ma ora questa raccolta si è complicata. Le persone che hanno queste fotografie, infatti, sono spesso quelle più anziane e ci sembra irresponsabile in questo momento mobilitarli o chiedere loro di passare in Municipio a consegnarcele mettendo a rischio la loro salute».
Non finiscono qui i disagi, però. Il Comune aveva infatti iniziato, per questa mostra, una collaborazione con le scuole elementari. «Pensavamo di aggiungere disegni o altri lavori dei ragazzi che mostrassero il paese, la sua storia e i suoi luoghi - continua Alexandre Bertolin - ma non so se e quando questo progetto potrà riprendere».
L’ultimo contrattempo è legato a un’altra mostra, intitolata “Les valdôtains dans le monde. Hier et aujourd’hui”. Di questa, preparata dal professor Alessandro Celi con lo scopo di mostrare la realtà dell’emigrazione valdostana, l’inaugurazione era prevista già giovedì 5 marzo scorso nella biblioteca regionale (dove sarebbe durata sino al 30 aprile) prima che venisse trasferita ad Arnad proprio in occasione della Rencontre. Purtroppo la posticipazione a data da destinarsi della mostra complica i piani dell’Amministrazione di Arnad.
«Con dei fondi regionali, infine, - conclude l’assessore Alexandre Bertolin - stiamo progettando dei lavori per l’area de La Keya, dove si svolgerà la manifestazione e che, tre settimane più tardi, accoglierà la Festa del Lardo. Stiamo infatti lavorando, per esempio, alla costruzione di alcuni bagni interrati che potranno essere utili per entrambi gli eventi».
Nonostante le difficoltà, quindi, regna ancora l’ottimismo sullo svolgimento dell’evento. «Ci aspettiamo una forte affluenza, sulle quattro o cinquecento persone. - conclude il sindaco Pierre Bonel - Infatti stiamo cercando dei volontari per aiutarci con il pranzo. Non credo però che sia un problema, dato che ogni anno per la Festa del Lardo ne abbiamo oltre quattrocento che in quattro giorni ci aiutano a servire fra i cinque e seimila visitatori».