«Accuse inconsistenti, quelle azioni erano doverose»

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«Ribadiamo l'assoluta inconsistenza delle accuse che vengono mosse ai nostri clienti, i medesimi non solo non hanno arrecato danno alcuno alla Regione o ad altro Ente, ma hanno posto in essere quali amministratori politici del socio di capitale del Casinò le uniche azioni doverose per conservare il patrimonio aziendale rappresentato tra l’altro dal Casinò e il Grand Hotel Billia». È netta la presa posizione degli avvocati Massimiliano Sciulli e Jacques Fosson di Aosta che nella vicenda del procedimento della Corte dei Conti per i 140 milioni di finanziamento al Casinò difendono Antonio Fosson, Marco Viérin, Leonardo La Torre, Pierluigi Marquis e Claudio Restano. «L'unica condotta certa foriera di danno sarebbe stata quella di non finanziare il Casinò e quindi di condurlo ad un possibile fallimento. - evidenziano i due legali - Anche l'amministrazione da parte dell'avvocato Giulio Di Matteo, la quale suggerisce oggi ulteriori finanziamenti, dimostra ora per allora che la situazione contabile del Casinò imponesse un finanziamento quale socio dello stesso: infatti, la relazione dal medesimo redatta chiarisce che anche oggi il Casinò debba essere finanziato dal Socio. Appare in ogni caso discutibile che l'equiparazione valore del finanziamento e danno sconti la logica critica che non venga considerato l'apporto economico che i finanziamenti medesimi hanno generato, peraltro di gran lunga superiore al valore dei finanziamenti e delle ricapitalizzazioni effettuate oggetto di contestazione, posto che i finanziamenti stessi hanno aumentato il valore dei cespiti di titolarità del Casinò. Confidiamo che il collegio della Corte dei Conti all'udienza di giugno quando potrà valutare il peso dei nostri argomenti difensivi chiarisca la correttezza e la bontà dell'operato dei nostri assistiti».

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