Accusato di rapina, denunciato dai carabinieri un ventenne valdostano
Alle 23.45 di martedì scorso, 1° agosto, è arrivata al numero di emergenza 112 la telefonata di 2 giovani che dicevano di essere rimasti vittime di una rapina vicino al cimitero di Jovençan, a opera di 2 sconosciuti vestiti di nero, con il volto coperto e armati di pistola e coltello. A una delle 2 vittime, un ragazzo valdostano di 20 anni, erano stati rubati soldi, i documenti i d'identità e uno smartphone; alla seconda erano stati sottratti circa 120 euro e un bancomat, ma era riuscito a salvare il telefono scappando dai rapinatori. I 2, raggiunti da una "gazzella" del nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei Carabinieri di Aosta, denunciavano subito l'accaduto e venivano invitati a farsi visitare in ospedale perché uno dei 2 era stato colpito alla testa con il calcio della pistola. Il racconto del ventenne è sembrato subito anomalo ai carabinieri: stranamente, il ragazzo aveva dato appuntamento all'amico in quel luogo buio e isolato per consegnargli la somma di 550 euro, a titolo di restituzione di un vecchio prestito in denaro.
Nella mattinata del giorno dopo, gli inquirenti hanno fatto altri accertamenti e indagini, in accordo con il sostituto procuratore di turno, raccogliendo indizi che la rapina era stata probabilmente organizzata proprio dal ventenne, con la collaborazione di 2 esecutori materiali. Gli accertamenti hanno consentito ai carabinieri di scoprire indizi a supporto del fatto che il ventenne avesse assoldato 2 minorenni, entrambi residenti in Valle, per commettere la rapina ai danni dell'amico e così rientrare in possesso del denaro appena restituito. Il primo minorenne, rintracciato e identificato il giorno successivo, veniva trovato in possesso di 2 pistole giocattolo prive di tappo rosso, un grosso coltello da cucina, abiti e scaldacollo neri, tutti compatibili con il vestiario utilizzato dai rapinatori, nonché con la somma di 175 euro in contanti. Il secondo minore, identificato e rintracciato giovedì scorso, 3 agosto, dopo una perquisizione veniva trovato in possesso dello smartphone, con ogni probabilità quello sottratto proprio al ventenne durante la rapina.
Il ragazzo aostano che ha inscenato la rapina è stato deferito all'autorità giudiziaria con l'accusa di rapina aggravata in concorso - reato punito con pene da 6 a 20 anni di reclusione e con la multa da 2.000 a 4.000 euro - oltre che per simulazione di reato e per procurato allarme, con l'aggravante di aver indotto 2 minorenni a commettere il reato. La posizione dei 2 minori è al vaglio della Procura per i minori di Torino.