Accordo sindacati-Cogne, «Il rovescio della medaglia»

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La Cogne Acciai Speciali ha deciso di confermare 130 trenta lavoratori a tempo determinato. Per 9 di questi l’assunzione diventa a tempo indeterminato e per altri 11 lo diventerà nel corso del 2021.

Le stabilizzazioni sono frutto di un accordo sindacale che prevede inoltre il pensionamento di 50 lavoratori che grazie ad un incentivo, nei prossimi 36 mesi potranno raggiungere l’età pensionabile.

«L’accordo raggiunto con la Cogne Acciai Speciali, che porterà su base volontaria ad una risoluzione del rapporto di lavoro con tanto di incentivo, rappresenta la conclusione di una trattativa durata diverse settimane. - commenta Fabrizio Graziola del sindacato Fiom Cgil - L’utilizzo del decreto legge numero 104 del 14 agosto 2020 darà la possibilità ai 50 lavoratori, che aderiranno all’accordo, di anticipare l’uscita dalla Cogne Acciai Speciali fino ad un massimo di 36 mesi rispetto alla naturale data di pensionamento, con una perdita economica poco rilevante. Se da un lato questo può ritenersi positivo per la Fiom Valle d’Aosta, innanzitutto per il rinnovo di quasi la totalità dei contratti a termine (di cui 9 saranno trasformati in contratti a tempo indeterminato) vi è anche il rovescio della medaglia. Cogne Acciai Speciali contava di una forza lavoro di circa 1.150 unità fino a due anni fa, un po’ per la crisi del mercato dell’acciaio e un po’ per la pandemia provocata dal Covid si arriverà - concluso l’iter dell’accordo - a una riduzione del personale di circa 100 persone. Se a questo dato sommiamo il calo del 17 per cento dell’acciaio spedito e il 22 per cento del fatturato, è legittimo avere qualche incertezza per il futuro. La preoccupazione rimane a fronte di una situazione instabile dei mercati e alla paura delle conseguenze del Covid, che ha colpito anche i lavoratori della Cogne Acciai Speciali. Conti alla mano rimangono oltre 120 lavoratori, che fra sei mesi si ritroveranno nellacondizione di chiedersi se l’Azienda sarà in grado di confermare loro il contratto di lavoro.

L’auspicio - conclude Fabrizio Graziola - è che il prima possibile si superi questo momento di crisi economico/sanitario, guardando al futuro con meno dubbi e più certezze».

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