Accoltella tre persone a Parigi, choc a Montalto. Il parroco: “Un bravo ragazzo ma fragile”

Accoltella tre persone a Parigi, choc a Montalto. Il parroco: “Un bravo ragazzo ma fragile”
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Tre persone sono state accoltellate sabato scorso, 3 febbraio, alla Gare de Lyon di Parigi, in un’azione criminale che ha fatto dapprima pensare a una matrice terroristica. Autore del gesto è stato il 32enne Sagou Gouno Kassogue, originario del Mali, fermato dalle forze dell’ordine parigine dopo aver colpito con una lama una guardia giurata che è riuscita poi a disarmarlo, a seguito dell’attacco condotto su altri 2 individui, intervenuti dopo averlo visto dare fuoco al proprio zaino su una scala mobile. Un bilancio fortunatamente non mortale, con 3 ricoverati negli ospedali Saint Antoine e Pitié-Salpetriere (uno con ferite lievi all’addome, il secondo alla mascella e al polso, il terzo più grave ma non in pericolo di vita).

A collegare questo drammatico evento con il territorio eporediese è proprio il suo protagonista, che a Montalto Dora ha trascorso quasi 3 anni, dal 2016 al 2019, ospitato dalla cooperativa Agathon, che assieme alla Mastropietro gestisce l’accoglienza in tutta l’area canavesana, e in possesso di un permesso per protezione sussidiaria. L’uomo, che viveva in una struttura accanto alla parrocchia, era quindi ben conosciuto in paese, dove non aveva mai suscitato problemi di sorta, per quanto, come conferma il parroco don Nicola Alfonsi, fosse noto che soffrisse di problemi psichiatrici, come egli stesso ha immediatamente confessato agli inquirenti francesi dopo il suo arresto. Sulla sua persona sono stati rinvenuti farmaci di natura antipsicotica e antiepilettica e una lettera per un appuntamento all’ospedale psichiatrico di Torino. Dopo il periodo di permanenza a Montalto Dora, Sagou, avviato un percorso di integrazione e svolte brevi attività lavorative sul territorio, si era trasferito nel Torinese, per fare il bracciante agricolo a Saluzzo prima e poi lavorando in un Brico Center della Città Metropolitana, salvo venire in seguito licenziato. Anche in questo periodo non sono state registrate intemperanze a suo carico; era comunque seguito da un centro di igiene mentale.

«Non mi aspettavo certo che potesse arrivare a compiere un gesto simile, l’ho sempre ritenuto un bravo ragazzo, per quanto fragile e soggetto a crisi allucinatorie che lo avevano portato a entrare in terapia ad Ivrea. - ha commentato il parroco di Montalto Dora don Nicola Alfonsi - Tuttavia in molti siamo convinti che Sagou non debba essere criminalizzato ma aiutato in qualche modo, come i tanti sbarcati in Italia in cerca di una vita migliore».

A confermare la situazione mentale problematica del 32enne anche i mediatori culturali in servizio a Montalto, che hanno ribadito come l’uomo non abbia mai dimostrato attitudini violente in passato, pur dovendo fare i conti con trascorsi traumatici della sua esistenza. Non di meno, le indagini condotte dalle autorità francesi hanno portato alla luce un’attività svolta sui social da Kassogue con implicazioni politico-religiose dai tratti inquietanti, ancora tutte da valutare.

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