“Accesso all’ospedale, nessun obbligo di Green pass per gli accompagnatori dei disabili”
Perché gli accompagnatori di minori sprovvisti di Green pass non possono accedere ai presidi ospedalieri? La domanda - che rimbalza da giorni sui social network con le immancabili liti virtuali - è sbarcata mercoledì scorso, 3 novembre, in Consiglio Valle, con un’interrogazione presentata dalla Lega. «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, ad esempio di genitori che non hanno potuto stare vicini ai loro bambini disabili per effettuare le terapie, contro le disposizioni di legge, minori che non hanno potuto usufruire dei servizi sanitari perché i loro accompagnatori erano sprovvisti di Green pass, utenti che dovevano pagare il ticket per fare il tampone a cui è stato chiesto il Green pass. - ha sottolineato il capogruppo Andrea Manfrin - ci chiediamo se le misure attuate nella nostra regione siano rispondenti a quelle previste dalla normativa nazionale».
«Non vengono poste eccezioni rispetto all'accompagnamento di minori per quanto attiene l'obbligo di vaccinazioni o di Green pass. - ha risposto l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - L’unica eccezione è prevista per le situazioni urgenti di pronto soccorso, valutate dai sanitari, se possibile provvedere al tamponamento dell'accompagnatore. E questa è la procedura in uso al pronto soccorso pediatrico. Anche in caso di rifiuto a sottoporsi al tampone, la prestazione non viene rifiutata, e l'accesso è garantito attraverso il percorso per i pazienti potenzialmente infetti. Riguardo ai soggetti disabili, la norma non sembra poi ingenerare dubbi interpretativi: agli accompagnatori di pazienti disabili è sempre consentito prestare assistenza, anche nel reparto di degenza. L'Assessorato ha disposto che agli accompagnatori di disabili ex lege 104 non si applica in nessun caso l'obbligo di Green pass. Rispetto alle segnalazioni riportate nell'interpellanza, per cui l'Usl si riserva verifiche, la richiesta del Green pass ad accompagnatori di minori deriva dalla stretta applicazione della norma. Il personale sanitario e di interesse sanitario è obbligato al vaccino Covid; per gli esenti dall'obbligo vaccinale per motivi di salute l'Usl deve garantire che gli stessi possano essere messi in grado di non diffondere il contagio: solo e soltanto in questi casi, viene richiesta l'esecuzione di un tampone gratuito. Il possesso del Green pass viene poi richiesto alle altre categorie di soggetti individuati dalle normative, con l'esclusione assoluta di coloro che accedono alle strutture Usl per l'erogazione di un servizio che l'Azienda è tenuta a prestare, ivi compresi, e a maggior ragione, i pazienti che accedono ai servizi sanitari per le prestazioni rese dal sistema sanitario nazionale».
«Con questa risposta si è fatta giustizia nei confronti delle famiglie che, in queste settimane, hanno patito delle angherie, somministrate “contra legem”. - ha replicato soddisfatto Andrea Manfrin - Un disabile cui venga impedito di entrare in struttura ospedaliera o socio-sanitaria ha subito un sopruso. Sono felice che si siano date disposizioni e indicazioni per superare queste criticità. Finalmente si afferma che per ricevere una prestazione sanitaria non occorre il Green pass. Per quanto attiene i minori, purtroppo ci sono interpretazioni diverse, alcune più stringenti (obbligo di tampone), altre decisamente più permissive (accesso libero per gli accompagnatori); la Regione Valle d'Aosta ha scelto la strada più restrittiva: noi vorremmo che gli accompagnatori potessero entrare nelle strutture senza tampone, ma prendiamo atto della decisione e che sia stato chiarito che deve essere la struttura a erogare il tampone».